(F. Balzani) – Il giorno dpo le macerie ancora fumano. Lo scontro a suon di comunicati tra Pallotta e Unicredit circa l’ingresso del socio cinese Chen Feng ha lasciato sul campo un titolo altalenante in Borsa (-5% teorico in apertura, recupero fino a +2% e chiusura con un -0,35%) e tifosi che non sanno cos’è meglio per il club e, quindi, da che parte stare. «Si tratterebbe comunque di operazioni che riguarderebbero quote di minoranza – ha provato a spiegare il dg Baldissoni a margine del match col Cagliari – per cui non andrebbero a cambiare minimamente gli assetti di controllo. La Roma è di Pallotta, che ne ha il controllo. Ma sono tematiche che andrebbero trattate con riservatezza. La fuga di notizie ha fatto infuriare il presidente».
Unicredit quindi continua a trattare per cedere gran parte del 31% che detiene nella Neep (la controllante dell’asset), e in questi giorni intensificherà i contatti con Feng per chiudere l’accordo preliminare entro fine anno: a giorni è attesa l’offerta scritta e vincolante da parte del magnate del turismo asiatico. Il passo successivo sarà la presentazione da parte di Unicredit dell’offerta a Pallotta che, a quel punto, entro 1-2 mesi potrà esercitare il diritto di prelazione sulle quote stabilito dai patti parasociali pareggiando l’offerta del cinese. Altrimenti Feng entrerà in Neep come socio di minoranza e metterà tre uomini nel Cda. Secondo UniCredit, però, il loro ingresso non sarà di facciata. Anzi. Il magnate cinese intende mettere soldi freschi e obbligare Pallotta a nuovi aumenti di capitale. Insomma diventerebbe un socio scomodo e in prospettiva pericoloso per il ruolo di leader all’interno della società. Da qui lo sfogo e le paure di Pallotta che l’otto dicembre sbarcherà a Roma per presentare il progetto stadio al sindaco Marino.