(E. Menghi) – Stavolta Garcia mette da parte il buonismo di facciata e va giù duro contro l’arbitro. Perché un errore ci può stare, il francese è stato il primo ad ammettere che tutti sbagliano, dall’allenatore al direttore di gara, ma quando le decisioni non sono mai dalla tua parte è normale perdere l’aplomb: «Il presunto rigore? Possiamo togliere la parola “presunto”. Tutto il mondo ha visto: per me era netto il fallo di mano. Succede, forse un po’ troppo spesso per noi, ma succede». C’è un senso di ingiustizia che trapela dalla voce del tecnico: «Il problema è che abbiamo la sensazione che quasi sempre… Meglio non dire niente. Nel dubbio non fischiano per voi? – suggeriscono dallo studio di Mediaset Premium – Se è così che possiamo dirlo, allora sì».
Ecco, l’ha detto. Se c’è un dubbio l’arbitro non fischia in favore dei giallorossi. E non vale solo per il fallo di mano di Canini, che avrebbe dovuto anche essere espulso visto che era stato precedentemente ammonito, ma anche per il contatto in area tra Cazzola e Gervinho: «Le immagini parlano da sole. Ma non voglio alibi: non abbiamo bisogno della sfortuna, dell’arbitro, perché se giocassimo sempre come nell’ultima mezz’ora allora potremmo vincere. Abbiamo bisogno solo di noi». Torna l’autocontrollo, ma resta il rammarico per una gara iniziata male e che solo alla fine è tornata sui binari giusti: «Abbiamo giocato solo l’ultima mezz’ora e l’abbiamo fatto alla grande. Non solo meritavamo il pareggio, ma anche la vittoria. Nella prima ora non ho visto abbastanza movimenti. L’Atalanta non era pericolosa, ma neanche noi, quello è il problema».
A dar ragione a Garcia ci sono i due soli tiri in porta, entrambi dalla distanza, nei primi 45 minuti. Troppo poco. La Roma delle dieci vittorie consecutive era martellante in attacco, ma l’assenza obbligata di Totti e l’esclusione iniziale di Pjanic hanno penalizzato il gioco: «Quando una squadra ha un fuoriclasse come Francesco è sempre meglio che sia in campo. Deve tornare al 100% per durare fino a fine stagione. Ma possiamo giocare meglio anche senza il capitano. Le statistiche sono buone, però dobbiamo essere più efficaci. Miralem si è fermato in allenamento per un problema muscolare, così come Destro, che era sicuro di non poter entrare. Bradley e Marquinho si meritavano di cominciare la partita, perché hanno fatto una settimana di allenamento molto buona».
La panchina di Ljajic non la giustifica e sa di bocciatura: da titolare non è mai stato decisivo, da riserva ha fatto tre gol e ieri un assist. De Rossi è stato sostituito per la prima volta in stagione, dopo aver perso palloni pericolosi: «Anche lui ha un problema e ho preferito cambiarlo per averlo contro la Fiorentina». Qualche calcolo lo fa anche Garcia, che sta imparando a conoscere il campionato italiano.