L’allenatore fa le sue valutazioni e sull’arbitro cala una saracinesca che sembra una ghigliottina:«Inutile parlarne. Tutto lo stadio ha visto qualcosa di clamoroso. Non intendo creare alibi a me e alla squadra. Sono cose che succedono. Certo, a noi stanno succedendo un po’ troppo spesso»
Alibi. Garcia non ne va a cercare, aggiungendo per completa onestà intellettuale: «Se giocassimo sempre come nell’ultima mezz’ora non avremmo bisogno di niente e di nessuno. Ci basteremmo» . Qui sta il punto. Un’ora di partita incartata e regalata all’Atalanta, su un campo che per stessa ammissione del tecnico giallorosso «è difficile per tutti, è territorio di una squadra che ha uomini di livello ed è un posto dove non tanti riescono a non perdere e non tanti ci riusciranno» . Tre quarti di gara regalati e non è ancora Natale.
Quindi, ricapitolando, per Garcia la Roma non deve abbattersi per i punti perduti, non deve perdere di vista il sentiero tracciato nelle prime dieci partite ( «Anche se sfido chiunque a giocare allo stesso modo senza un fuoriclasse come Totti» ) e neppure sentirsi vittima delle cantonate arbitrali. Gli parlano di rigore presunto e lui capisce di non dover tacere.
Fonte: Corriere dello Sport