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CALCIOPOLI Paco D’Onofrio (legale Moggi): “Cupola mai esistita. Auspichiamo risultato che ci dia ragione. Pronti a combattere in tutte le sedi”

luciano moggi

Sono giorni particolari per Luciano Moggi e per il processo su Calciopoli. Martedì 3 dicembre ha avuto luogo un’altra importante udienza presso la procura di Napoli. L’avvocato Paco D’Onofrio, appartenente al pool difensivo dell’ ex Dg bianconero Luciano Moggi, aggiorna la situazione:

Avvocato D’Onofrio, ieri c’è stata un’altra importante udienza al processo di Napoli con la dichiarazione spontanea di Luciano Moggi e le parole dell’avvocato Prioreschi, possiamo chiederle un giudizio prima dell’ultima arringa dell’avvocato Trofino?

“La tesi del Collegio Difensivo si è basata sull’assenza di una struttura associativa, la famosa “cupola” non è mai esistita. La modalità contestata è stata soprattutto quella sull’esistenza di un’associazione tra dirigenti sportivi e arbitri che alteravano gli esiti del Campionato, per cui sembra improbabile che abbia organizzato tutto una sola persona…”.

In tanti continuano a credere alla famosa cupola, ma come è possibile che la gente ci creda ancora visto che ormai non ci sono quasi più arbitri connessi?

“La “Teoria della cupola” era stata formulata dall’Accusa ed era fondata sull’idea che ci fosse appunto un’associazione che poteva alterare i sorteggi arbitrali. La smentita di tutto questo è stata data durante il processo dai testimoni di varie squadre interrogati, è emerso quindi che le designazioni erano assolutamente regolari, quindi ripeto, la “Cupola” non esiste”.

La seconda “favola” è quella delle schede svizzere: se dovessimo spiegare in tre parole a chi continua sostenere questa tesi, lei quali userebbe?

“Durante il processo abbiamo sostenuto l’esistenza di una logica fondamentale, ovvero non c’era nessun impedimento da parte degli organi di competenza ad intercettare telefonate compiute con sim straniere. Nel merito Luciano Moggi ha spiegato l’esistenza di queste sim per una tutela a livello industriale, riguardanti acquisti di giocatori. Era un sistema ideato esclusivamente per evitare fughe di notizie riguardante il Calciomercato”.

Il 17 dicembre è prevista la sentenza, che sensazioni ha?

“Le sensazioni sono che effettivamente, con clamore meno evidente e maggior ponderazione da parte dei giudici, si possa fare piena chiarezza. L’inesistenza della “Cupola”, più volte dimostrata da tutti, speriamo diventi una realtà giudiziaria”.

Auguriamo a Luciano Moggi che tutto possa andare per il meglio, ma arrivasse una sentenza avversa, come proseguirà la battaglia?

“La battaglia proseguirà in ogni sede, abbiamo depositato un ricorso alla Corte di Strasburgo, per evitare che resti ancorata ad una situazione nazionale e penale. Vogliamo andare oltre gli esiti del processo, per ridare dignità umana e professionale ad una persona (finora anche l’unica) accusata senza un supporto effettivo. Auspichiamo che la sentenza ci dia ragione”.

Lei non ha mai escluso la possibilità che i 2 scudetti tolti alla Juventus possano tornare a torino. Pensa che Andrea Agnelli,in tal senso, possa fare passi concreti nel medio-lungo termine? Prima di muoversi in maniera decisa crede che la società bianconera stia aspettando l’esito del processo di Napoli?

“Ho sempre detto più volte che il presupposto per riassegnare gli scudetti è più che reale. Nel processo è stato accertato non l’effettivo risultato di alterare il Campionato, ma un tentativo. Questo tentativo essendo stato vano, non ha influito sull’esito finale, quindi i campionati non erano falsati. L’illecito non è stato raggiunto quindi la società non  può essere ritenuta responsabile e gli scudetti vanno riassegnati alla Juventus. Non so se la società agirà a breve, ma credo che aspetti l’esito del processo di Napoli”.

Si parla sempre meno del ricorso al Tar del Lazio presentato dalla Juventus nel novembre del 2011 con annessa richiesta di risarcimento per oltre 440 milioni. Ci sono aggiornamenti?

“I ricorsi al Tar hanno tempi molto diversi, la richiesta è stata depositata, probabilmente non passerà troppo tempo. Penso sia probabile che il ricorso risentirà dell’effetto di Napoli”.

Torniamo al calcio giocato o meglio parlato: i cori dei bambini sanzionati con 5.000 euro, com’è possibile che questi cori nelle precedenti 6 partite di quest’anno e nelle 38 dei due anni precedenti non fossero mai state sanzionate?

“Si tratta di una decisione priva a mio avviso di logica e fondatezza, punire dei bambini per un’espressione maleducata è di competenza dei genitori, è un provvedimento che sfugge allo sport. Questa decisione non mi trova  assolutamente d’accordo, ci sono cori ben più gravi che colpiscono la dignità delle persone scomparse. Questa diversità di punizione andrebbe sicuramente riformata, perché si trattava di cori goliardici”.

Fonte: Tuttojuve.com

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