(M. Ferretti) – Controllata la classifica, e ricordando i quattro pareggi nelle ultime quattro giornate, Rudi Garcia corre ai ripari e convoca Francesco Totti, assente dal 18 ottobre. Non solo questo, però: il tecnico francese cambia anche il suo modo di approcciarsi dialetticamente alla partita. E lo fa in maniera più energica rispetto al recente passato. «Non mi interessa giocare bene, stavolta: il mio unico obiettivo è la vittoria», dice fissando negli occhi il presidente James Pallotta, seduto in platea.
Totti in gruppo, si diceva: il capitano, sfoderando negli ultimi tre giorni allenamenti al cento per cento, ha convinto l’allenatore (che non aspettava altro…) a inserirlo nella lista dei convocati. Partirà dalla panchina, probabilmente. Ma Francesco si sente in grado di cominciare anche dal primo minuto, pur se lo staff medico giallorosso continua a mantenere il freno a mano tirato. A meno di due mesi da un infortunio (lesione mio tendina e muscolare alla coscia destra) che per alcuni avrebbe necessitato di un intervento chirurgico – ipotesi immediatamente bocciata dallo staff del capitano – Francesco si mette di nuovo a disposizione. A Trigoria, ieri, ha incontrato il presidente Pallotta, gli ha assicurato di stare bene e che farà di tutto, se verrà chiamato in causa, affinché non venga scalfital’etichetta di portafortuna che accompagna Mister James, in tribuna in occasione dell’ultima vittoria della Roma (Roma-Chievo 1-0) lo scorso 31 ottobre. Una curiosità: Totti oggi andrà in campo un paio di scarpini gialli della Nike
«SERVE PIÙ EFFICACIA»
«Il nostro obiettivo è battere la Fiorentina: per me conta solo vincere, anche non giocando bene. Spero di vedere una grande partita, ma di una cosa sono certo: vedremo undici lupi in campo», il diktat di Garcia. Il francese non si ferma qui, però. «Siamo pronti: la squadra sta bene, siamo imbattuti e giocheremo in casa davanti a quasi 50 mila spettatori. Siamo una squadra forte e vogliamo dare il massimo per i nostri tifosi, per renderli orgogliosi e fieri. Faremo di tutto per prendere i tre punti». Senza pensare alla Juventus, dice lui. «Se temo una sua fuga? Non mi interessano i risultati degli altri, ma solo quello che fa la Roma. Quando vinciamo andiamo avanti, ed è quello che vogliamo. Non ho nulla da dire sulla Juve, mi preoccupo di una squadra solo quando arriva lo scontro diretto ma è ancora lontano». Esatto, Torino 6 gennaio del prossimo anno. Concentrazione massima sull’appuntamento odierno, in parole povere. […]
L’OCCASIONE DI ADEM
Certo, detta così la faccenda non appare complicata: in realtà, la Roma nelle ultime sei giornate (quelle senza Totti…) ha segnato soltanto cinque gol. Al centro dell’attacco, oggi, dovrebbe esserci l’ex Ljajic, tenuto inizialmente in panca a Bergamo. «Quando faccio una scelta, è sempre una buona scelta. Dopo è facile cambiare idea, anche per me», ammette Rudi autoincolpandosi. «Io scelgo in base a diversi parametri: conta anche come uno si allena pur non essendo nelle migliori condizioni. Ma non è il caso di nessuno: né di Adem, del capitano o di Jedvaj», la sua precisazione che somiglia tanto a una conferma legata al serbo. Pjanic e De Rossi non sono al massimo ma – stringendo i denti – dovrebbero giocare. Oggi c’è bisogno di Totti, c’è bisogno di tutti.