(F.Balzani) – «Just a coffe». Solo un caffè, dice Pallotta mentre – dopo aver parlato col sindaco Marino per quasi due ore – scende le scale del Campidoglio in compagnia del dg Baldissoni, del ceo Zanzi e dell’archittetto Meis. Basta guardare l’armamentario per capire che non è così: scatoloni, tele, addirittura un proiettore. Il primo incontro tra il primo cittadino e il presidente della Roma ha avuto un solo argomento: lo stadio. Pallotta e i suoi uomini (presenti anche Pannes e Barror) hanno mostrato a Marino gli aggiornamenti del progetto consegnato qualche settimana fa ai vertici dell’amministrazione locale. «Siamo sulla strada giusta e siamo molto ottimisti per questo progetto così eccitante, ma c’è ancora tanto lavoro da fare», ha ammesso Pallotta.
L’anteprima del disegno quindi è piaciuta, ma la questione è tutt’altro che vicina alla conclusione come conferma il sindaco: «Dal punto di vista tecnologico è lo stadio più avanzato che possa essere immaginato in Europa, la capienza varia tra i 52 e i 60 mila posti. Sono al lavoro i tecnici indicati da Pallotta con i nostri assessori Caudo e Pancalli. Nei prossimi mesi dovremmo arrivare a una decisione sulla realizzabilità». Critica la posizione di Legambiente Lazio: «Spero – ha dichiarato il responsabile Lorenzo Parlati – che il progetto segua un iter normale che preveda i necessari passaggi: delibera di giunta, consultazioni consigliari, assemblea capitolina, parere della Regione per gli aspetti di tutela paesaggistica. Senza prevedere scorciatoie e, quindi, cubature, case e centri commerciali che un progetto come questo si può portare dietro. E che non ci siano regali né in termini di cubature né di cambi di destinazione d’uso. Mi auguro che la Camera metta una pietra tombale sull’emendamento alla legge di Stabilità». «Tutti i partecipanti hanno concordato di non fornire al momento i dettagli dei piani – si legge infine in un comunicato As Roma – perché questi, pur essendo in una fase prossima al completamento, sono tuttora in evoluzione».