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IL FATTO QUOTIDIANO Mondiali o Champions: è sempre complotto

Antonio Conte

(P. Ziliani) – Vostra moglie vi tradisce, avete perso il lavoro, siete braccati da Equitalia e non sapete con chi prendervela? Fate come nel calcio: prendetevela con Platini. E vi sentirete subito meglio! Per chi si fosse perso l’ultima puntata. A sei giorni dal sorteggio mondiale in cui l’Italia era stata vittima – così almeno ci raccontarono – di una congiura pro-Francia ordita, ça va sans dire, dal malvagio Roi Michel in combutta con Mefisto Blatter, ecco un ennesimo smacco per il pallone italico: la Juve sbattuta fuori dalla Champions per mano del Galatasaray. Un’eliminazione clamorosa, se non fosse che dietro c’è la solita macchinazione del “Burattinaio” dell’Uefa Platini. “Merci Michel”, titola a tutta pagina Tuttosport, il quotidiano sportivo torinese. Che spiega: “Juve eliminata anche dall’Uefa di Platini. La partita non andava disputata per le condizioni indecenti del campo, ma l’Uefa ha insistito perché si giocasse”. “Dire che è stata una vergogna è come immergersi fino al collo nel mare delle ovvietà – scrive il direttore Oreggia – Una vergogna legalizzata dall’Uefa e dal suo presidente, Michel Platini, che non a caso ambisce a sostituire Joseph Blatter alla Fifa. La Fifa che ha fottuto l’Italia giusto una settimana fa, per il sorteggio mondiale, con un memorabile papocchio”.

Ricapitolando: la Juve, sorteggiata in un girone ridicolo con Copenaghen e Galatasaray (che il Real Madrid batte 4 volte su 4 rifilando 10 gol ai turchi e 6 ai danesi), riesce nell’impresa di vincere una, dicesi una, partita su sei, col Copenaghen in casa, non supera il girone e la colpa di chi sarebbe? Di Platini. “Rovinata apposta la metà campo dove attaccava la Juve”, titola laGazzetta dello Sport a pagina 11. “Nell’intervallo – r a cconta l’inviato Licari – sono entrati in gioco gli spalatori, una decina, ben istruiti sui loro compiti. E hanno “trattato” a dovere la zona sinistra rendendola di fatto impraticabile. In effetti le azioni della Juventus erano come ingolfate”.

A DIRLA TUTTA, le azioni della Juve, in Champions, sono ingolfate da un po’. E quando Andrea Agnelli dichiara al mondo: “È uno schifo!”, dice il vero: lo schifo è che una squadra con Tevez e Buffon, Pogba e Vidal, Pirlo e Llorente perda 5 punti su 6 col Galatasaray e ne sprechi 2 su 6 col Copenaghen, roba da ritiro del patentino di Conte. Perché se la bufera di neve fosse capitata in Danimarca, invece che in Turchia, e il Copenaghen avesse battuto il Real 1-0 grazie agli spalatori, non sarebbe successo nulla: perché il Real era primo e qualificato già alla quarta partita. Infatti se ne accorge La Stampa che titola: “Bocciata” e nell’occhiello, papale papale, spiega: “Il pessimo terreno non cancella le colpe della squadra”. “C’è solo il Milan: la Juve va fuori!”, strilla un po’ compiaciuto il Corriere dello Sport, quotidiano sportivo di Roma.

L’avversario della Juve nella corsa-scudetto è la Roma e i giornali della capitale non esitano a cavalcare la Waterloo bianconera. “Mancini congela la Juventus”, titola Il Messaggero: “L’eliminazione dalla Champions mette a nudo i problemi di una squadra non ancora pronta per i grandi palcoscenici”. E Ugo Trani nel suo fondino: “Ecco perché la Roma adesso deve crederci di più”. Con la Juve impegnata nei duri giovedì di Europa League, i giallorossi qualche speranza in più la cullano. Anche se Tuttosport ha le idee chiare anche qui: “Ora imitate il Chelsea!”, titola a pagina 6, esortando Tevez & company a fare come il Chelsea della stagione scorsa, eliminato in Champions e poi vittorioso in Europa League. Un po’ come andare agli MTV Awards e ritrovarsi al Festival di Castrocaro.

E Milan e Napoli? “Milan unico superstite”, strilla Il Corriere della Sera. “Ci salva il Diavolo”, titola Il Giornale, che poi non si trattiene e scrive: “Il Milan resta in 10 per un discutibile rosso a Montolivo”. Il fatto che l’ex viola abbia quasi spezzato in due la caviglia a Poulsen non conta: forse è un’altra macchinazione di Platini. “Grazie Napoli!”, è il titolo de Il Mattino. Che rende onore, come tutti del resto, alla squadra di Benitez finita terza a 12 punti (il doppio della Juve!) in un girone tre volte più difficile di quello dei bianconeri.

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