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IL ROMANISTA Lady Barbara attende il general Garcia

Garcia

(M. Bianchini) Addio vecchie trasferte in terra milanista, quando i giovani tifosi romanisti spinti dalla fede e da fievoli probabilità di successo, si mettevano in viaggio con il loro zainetto carico di speranze. La ” Gran Milan”  viveva la partita di campionato con il distacco del potente il quale sapeva di poter contare sui propri fuoriclasse. Se poi questi fossero incappati in una giornata negativa niente paura, provvedeva il fischietto amico a soccorrerli. Per un numero di anni immemorabili, ossequenti giacchette nere, a costo di sfiorare il ridicolo, si sono ben guardate di evitare attentati che avrebbero avuto il sapore di lesa maestà. Poi un bel giorno il prof. Francesco Totti decise di scrivere uno spartito nuovo da offrire alla cosiddetta “Scala” del calcio.

Da vent’anni S. Siro ascoltava la stessa musica quando l’11 novembre 2006 le melodie si trasformarono in un dramma meneghino. Forse gira ancora la testa a Maldini e Nesta, inutili inseguitori del Capitano romanista autore di una storica doppietta vincente. Stava nascendo la nuova era inaugurata dalla Roma di Spalletti che cancellò di colpo il tabù di S. Siro. Ancora Vucinic, Riise, Menez e lo stesso Totti allarmarono i “depositari” del calcio non più baldanzosi e sicuri quando il calendario avvisava che erano in arrivo i giallorossi. Non sono certo fatti inediti quelli che rievochiamo. In questi giorni le cronache si sono sbizzarrite a raccontarli in tutte le salse. Lo scopo è di altra natura ed è diretto alla carovana romanista che si metterà in viaggio verso Milano. Ci pare di vedere la fresca gioventù giallorossa, finalmente liberata dal peso del passato, armarsi di sciarpe, bandiere e stendardi e cantare l’inno dell’orgoglio. Si torna ad assaporare antiche arie di primato. Cosa che non sembra appartenere allo sconquassato esercito di lady Barbara in cerca di rimettere insieme i pezzi, arrangiandosi come ha fatto l’altra sera contro l’Ajax. Si diceva, la musica è cambiata e stavolta , oltre al Capitano, sarà un altro condottiero ad affiancarlo sul podio. Rudi Garcia sembra l’uomo giusto a consolidare la fresca fama romanista che torna a mettere in soggezione i diavoli rossoneri. Ha fatto impressione il fair play del generale Rudi quando qualcuno con voce allarmata gli chiedeva: “lunedì mancherà Pjanic”. Prima uno sguardo quasi distratto ha preceduto la replica secca e perentoria “Al posto suo giocherà un altro”. Garcia ha confermato di essere un cultore della filosofia aristotelica “non amo gli spazi vuoti, vanno subito riempiti”. Forti della sicurezza che affascina la squadra imbattuta del campionato, via sui treni, a bordo di auto zeppe di allegria, di aerei che alimentano sogni di volo verso traguardi congeniali alla storia giallorossa.

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