(T.Carmellini) Mancava solo il gol di Totti (al rientro da titolare dopo l’infortunio) e magari qualche bella notizia da Bergamo, poi sarebbe stato davvero il Natale perfetto per la Roma. Ma anche così Garcia e la sua banda potranno passare qualche giorno sereno in vista della ripresa del campionato che li vedrà a Torino di fronte alla prima della classe: sempre e ancora la Juventus campione d’Italia in carica ferma a +5.
Il segnale arrivato dalla diciassettesima giornata di campionato e confermato dal risultato netto dell’Olimpico, è che da ora in poi sarà sempre più Juve-Roma: una sorta di corsa a due che già dallo scontro diretto in programma allo Juventus Stadium alla ripresa (5 gennaio ore 20.45), potrà dire molto del futuro in campionato delle due protagoniste indiscusse della stagione.
Contro il Catania Garcia ha dimostrato una volta ancora di saper cambiare, di riuscire a dare alla sua squadra un volto diverso. A sorpresa, contro tutto e tutti, ha schierato dall’inizio i quattro attaccanti in ballottaggio alla vigilia, tutti insieme, modificando per la prima volta da quando siede sulla panchina giallorosso la fisionomia della sua Roma. Addio quindi al consueto 4-3-3 per un più adatto (visti uomini, avversi e circostanze) 4-2-3-1 con Destro utilizzato insieme a Totti (qualche metro più dietro) e l’insolita coppia Pjanic-Bradley in mediana.
Il risultato, dopo la solita fatica iniziale, gli ha dato ragione: complice anche un Catania riuscito a tirare in porta due sole volte nell’arco dell’intera gara. Smentito chi pensava che la squadra di De Canio sarebbe venuta a Roma per giocarsela: un muro umano davanti alla difesa fatto di nove giocatori attaccati alle caviglie dei romanisti che hanno cercato di disfare tutto ciò che passava oltre la propria metà campo.
Poi il gol di Benatia arrivato da palla inattiva (nessuno in serie A ha segnato come la Roma in queste situazioni), ha di fatto cambiato la gara e sbloccato i giallorossi che poi nella ripresa hanno dilagato. E non solo per il 4-0 finale (doppietta del franco-marocchino, gol di Destro e Gervinho), perché se l’ivoriano non avesse avuto un capitolo aperto con la sfortuna sarebbe potuta finire tanto a poco. Ma piuttosto per la mole di gioco prodotto dalla squadra di Garcia padrona assoluta del campo. Un bel segnale di vita per i giallorossi dopo la leggera flessione delle scorse settimane, coincisa con l’assenza di Totti e i quattro pareggi consecutivi, che hanno concesso alla Juve di rientrare e scavalcarli in classifica.
Questo successo contro il Catania è un sintomo di vitale per la Roma che chiude l’anno alla grande e si avvicina al big-match con numeri da capogiro: mai prima d’ora aveva fatto 41 punti dopo diciassette giornate in un torneo a 20 squadre. E ora sono addirittura quattro i capocannonieri giallorossi che animano questa cooperativa del gol nel quale Benatia e Gervinho, grazie ai gol di ieri, hanno raggiunto a quota quattro Florenzi e Strootman.
L’altro segnale è la fiducia infinita che il tecnico francese ha nei confronti del suo reparto difensivo: altrimenti non avrebbe mai schierato tutti quei giocatori offensivi allo stesso tempo. La conferma arriva, ancora una volta, dai numeri: la Roma non ha solo la difesa meno battuta del campionato, ma è anche l’unica squadra in Europa (assieme al Bayern Monaco) a non aver ancora perso una partita.
Se a questo aggiungete il «fenomeno» Destro, capirete perché Garcia ha tutte le carte in regola per trascorrere un Natale sereno. L’attaccante al rientro dopo l’interminabile infortunio, realizza contro il Catania il suo terzo gol in tre gare consecutive: non male per un giocatore che in molti si erano affrettati a definire «finito». E se il vero Destro è questo, qualità, corsa e fiuto per il gol, le prospettive giallorosse possono essere ancor più ambiziose. Juve o non Juve.