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GAZZETTA DELLO SPORT La Roma di Benatia “Vacanze? Rinuncio, lavoro già per la Juve”

Benatia

(C.Zucchelli) – Doveva stare sdraiato su un lettino di un villaggio a 5 stelle a Dubai, Mehdi Benatia. E invece, ieri, era a Roma a rivedersi la partita contro il Catania. Piccoli (grandi) segnali di un giocatore che sta vivendo la stagione migliore della sua carriera e non ha intenzione di fermarsi. Il marocchino, capocannoniere della squadra insieme a Florenzi, Gervinho e Strootman, non vuole perdere l’attimo, la doppietta di domenica è già archiviata, la testa — e le gambe — sono già a Torino. Perché «Benatia è uno determinato, sa quello che vuole, è un trascinatore». Parole di Rudi Garcia riferite a Walter Sabatini a giugno quando il d.s. gli comunicò che il difensore sarebbe arrivato a Trigoria.

QUESTIONE DI FEELING  Il rapporto tra i due è nato sotto una buona stella fin dai primi giorni, ma sull’arrivo dell’ex Udinese non c’è la firma di Garcia. La società avviò i contatti col suo procuratore già a maggio, forte del gradimento del ragazzo che, dopo aver dato la sua parola ai giallorossi, rifiutò, parole sue del 4 luglio, «squadre che facevano la Champions. Ma io sono uno che non cambia idea e non fa voltafaccia. Aspetto che le società si mettano d’accordo, se dipenderà da me sarò presto a Roma». Benatia parlava così perché, tra i soldi e le comproprietà di Verre e Lopez, la trattativa è andata per le lunghe e si è conclusa solo con un accordo da oltre 13 milioni.

RIVINCITA  In molti, di fronte a una somma del genere, soprattutto perché stanziata per un difensore, erano perplessi e lui, ormai promosso a terzo capitano dopo Totti e De Rossi e leader della difesa meno battuta d’Europa, non dimentica. Tanto che ieri, dopo aver pubblicato una foto di un articolo in cui si avanzavano dubbi sul suo conto, ha scritto su Twitter: «È facile parlare in estate, ma nel calcio conta solo il campo. Vado avanti per la mia strada, ma è arrivato il momento di mettere i puntini sulle i. Non dirò mai di essere il migliore, ma la gente che parla mi dà fastidio».

NIENTE VACANZE  E allora lavoro, lavoro, solo lavoro. Niente mare, soltanto qualche giorno di riposo a Roma (con tanto di allenamenti in solitaria dopo Natale) e testa rivolta alla Juventus. Nessun altro pensiero, neanche di mercato. Il Manchester United, tramite un intermediario, ha provato a sondare il terreno ma da Trigoria la risposta che arriva è perentoria: «Non scherziamo, resta qui». Ventisette anni da compiere ad aprile, nazionale marocchino, diventato in poco tempo uno dei senatori dello spogliatoio tanto da riprendere, quando serve, anche i giovani poco attenti durante gli allenamenti, è blindato da un contratto fino al 2018 da circa un milione e mezzo l’anno, che la società è pronta anche ad aumentare se dovesse continuare su questa strada. 

SACRIFICIO  Lui comunque non ci pensa (ad Udine disse: «Non si parla di soldi a stagione in corso») e si concentra sulla sfida alla Juve. Dice che rinunciare alla vacanza è «un piccolo sacrificio ma ne vale la pena» e studia gli attaccanti bianconeri. Affidandosi anche alla cabala visto che già una volta, nel 2011, ha battuto con l’Udinese i bianconeri a Torino. Era gennaio, si giocava di sera, faceva freddo. Proprio come il 5.

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