(M. Malvaldi) – In ogni giallo che si rispetti, viene ammazzato qualcuno. E, di solito, l’assassino viene scoperto in fondo, all’ultima pagina, o giù di lì: anche se, prima di allora, alcuni indizi ci hanno permesso di sospettare di uno o due personaggi. Ma se, ben prima che il libro finisca, scoprissimo con certezza chi è il colpevole, non ci sarebbe niente da fare: può essere scritto bene quanto si vuole,mail giallo è rovinato. La stessa cosa che potrebbe capitare domani sera al nostro campionato. All’inizio del libro, sembrava che l’assassino del campionato fosse un personaggio venuto in incognito, già sospetto dalle prime pagine: perché quando ti presenti con un nome spagnolo,Rudi Garcia, nonostante il passaporto francese, è chiaro che qualcosa da nascondere ce l’hai.
Il losco figuro in questione, a inizio anno, sembrava implacabile ed imprendibile, e già più d’uno aveva incominciato a pensare che il copione del giallo fosse scontato. Poi, il ruolo di maggior sospettato è diventato appannaggio di un serial killer, o meglio, di una serial killer: una vecchia signora nota alle cronache sportive (e anche a quelle giudiziarie, se proprio vogliamo essere precisi) che si vanta di aver tagliato la testa al torneo ben trentuno volte. Anche se, in realtà, gli inquirenti non le attribuiscono tutti questi omicidi, e le cifre ufficiali si fermano a ventinove, è chiaro che la signora in questione ha ucciso un gran numero di volte. Si parla, quindi, di una signora cattiva. Più che cattiva, perfida. Talmente perfida che, come ogni serial killer che si rispetti, ha annunciato la sua prossima vittima: il campionato 2013 2014, che l’attempata assassina sostiene di poter uccidere davanti a decine di migliaia di persone, in uno stadio, oltretutto di fronte all’exsospettato numero uno.
Proprio il signor Rudi Garcia, che nel frattempo è stato individuato, ma che le autorità ritengono si possa presentare allo stadio armato, pronto a salvare la vita al campionato, anche se non certo per bontà d’animo. Da scrittore, e da lettore, non faccio fatica ad ammettere che spero che domani il campionato si salvi, e di rimanere con la suspense fino all’ultimo. Un po’ perché sapere in anticipo il nome dell’assassino, come detto prima, non giova. Un po’ perché io, personalmente, sono più un tipo da gialli classici all’europea che non da thriller all’americana. Insomma, è una questione personale, ma io i gialli in cui alla fine si scopre che l’assassino è un serial killer proprio non riesco a digerirli…