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PALLA AL CENTRO PER RUDI I più e i meno della sfida contro la Juventus

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Nuovo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che si sofferma su quanto fatto nel corso dei 90 minuti di gioco contro i bianconeri, sottolineando positivamente e non, le migliori azioni e giocate messe in scena sul rettangolo verde.

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La personalità dei primi 30 minuti. La Roma non si limita alle parole e passa ai fatti. Garcia aveva annunciato una squadra pronta a giocarsela anche in casa della più forte e così è stato, almeno nell’approccio. I giallorossi si sistemano nella metà campo avversaria e provano ad imporre il proprio possesso palla (alla fine abbondantemente superiore) creando qualche grattacapo a Buffon e compagni. Buona dimostrazione di personalità che lascia ben sperare in vista del futuro. Stesso risultato ma impressione migliore rispetto al Napoli.

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Pjanic soprattutto. Probabilmente l’unico giallorosso meritevole di un voto di elogio per le giocate singole e la dedizione alla causa capitolina messa in mostra nella difficile trasferta piemontese. Infortunatosi al 15′ del primo tempo il forte centrocampista bosniaco tiene botta e stringe i denti rientrando in campo con una vistosa fasciatura cercando di fare il possibile nella ragnatela di centrocampo bianconera. Entra con decisione e classe in ogni occasione pericolosa costruita dal gruppo giallorosso.

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Maicon motivato. Il terzino brasiliano torna dalle feste con il giusto approccio e una condizione fisica migliore del previsto. Spinge costantemente nei primi 30 minuti e costringe il duo Asamoah-Chiellini agli straordinari. Cala un po’ alla distanza ma anche il risultato della gara lo spinge a rallentare il ritmo. Se gli si chiede di difendere come il miglior Gentile si rimarrà sempre delusi, ma il suo apporto, non solo in campo, è sempre di primo livello. Cavallone.

Le palle perse da Ljajic. Il talento serbo scelto da Garcia come ultimo componente del tridente offensivo a discapito di Florenzi non incide come dovrebbe sul match scudetto dello Juventus Stadium. Spesso nervoso e impreciso, dà l’impressione di poter sempre inventare qualcosa ma a conti fatti fallisce clamorosamente l’azione che poteva portare in vantaggio i suoi su assist (forse un pò troppo largo) di Totti, dove esce bene Buffon, e si fa notare solo per una serie infinita di palle perse capaci di innescare veri veri e propri contropiedi da parte dei padroni di casa.

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Finale senza testa. Quanto di buono fatto nella prima mezzora di gara si perde all’avvio della ripresa. Storditi dal 2-0 siglato da Bonucci sugli sviluppi di un calcio piazzato i giallorossi crollano definitivamente tra il 30simo e il 33simo minuto della ripresa. Prima il rosso diretto ai danni di Daniele De Rossi per un intervento kamikaze su Chiellini e poco dopo  il fallo di mano di Castan sulla linea di porta per il rigore del definitivo 3-0 trasformato dal grande ex Vucinic. Ora niente contraccolpi e sotto per il doppio impegno sull’asse Roma-Genova: Roma-Sampdoria 9 gennaio Ottavi di Finale Coppa Italia e Roma-Genoa 12 gennaio 19sima giornata del massimo campionato.

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De Rossi concede spazio e vede rosso. Sulla rete del vantaggio bianconero firmata Vidal, pesante l’errore in chiave difensiva di un giocatore esperto come De Rossi sul fuoriclasse juventino Tevez. L’argentino si gira in un fazzoletto all’interno dell’area di rigore e con una sciccheria invita al gol l’uomo simbolo della vecchia signora Arturo Vidal, lestissimo nel trafiggere De Sanctis sul primo palo, complice anche la mancata copertura da parte di Pjanic. E con Dodò desaparecido.

A cura di Papi&Piccinini

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