(F. Bramardo) Non sarà una partita determinante per lo scudetto, come ha dichiarato l’a.d. della Juventus, Beppe Marotta prima del match, però otto punti in più, a meno uno dal giro di boa, sono un bel vantaggio. Un test importante per quella che potrebbe essere la sfida dei quarti di Coppa Italia all’Olimpico se la Roma supererà il turno contro la Sampdoria. C’è tempo però, prima gli elogi, la gloria e gli onori per chi dopo il tonfo di Firenze ha macchiato d’inchiostro il taccuino solo a Istanbul, costruendo in campionato il proprio fortino: tra i tanti record, 3 titoli d’inverno consecutivi, impresa riuscita solo al Bologna nella notte dei tempi (‘38’ 41), 30 gare consecutive in gol. «Sono numeri importanti da prima della classe – l’analisi di Gigi Buffone con pieno merito, a questo punto lo possiamo dire. Alla fine se si è ragazzi intelligenti anche le sconfitte ti fanno crescere, è successo dopo la Fiorentina quest’anno o dopo l’Inter due anni fa».
Niente alibi Certe partite mettono a tacere le illazioni, tipo gli “aiutini” di Totti. «Sono chiacchiere che stanno in bocca a tanti, non solo Totti ha detto certe cose, è l’alibi di chi non vince». Buffon però da calciatore navigato frena gli entusiasmi. «Attenzione ai cali di concentrazione. La Roma nel primo tempo ci ha creato parecchi grattacapi, oggi siamo stati bravi negli episodi. Mezzo scudetto? No solo una vittoria importantissima. Peccato per l’imbattibilità interrotta a Bergamo, sarebbe stato meglio se non avessi preso neppure quel gol…». E Barzagli che salterà la trasferta di Cagliari perché ammonito: «Sono un pollo, un’ammonizione all’87’…».
Palco Nei panni dell’ex, di entrambe le contendenti, Luciano Moggi dopo la stretta di mano con un gioiello dei suoi tempi, David Trezeguet, ha assistito al match ospite nel palco del presidente Andrea Agnelli. Autografi e foto dai tifosi presenti, non la prima per l’ex d.g. bianconero allo Juventus Stadium dopo il battesimo di Champions con il Real Madrid e la gara con il Sassuolo. Fuori Tevez, solo crampi e allarme rientrato, la candelina sulla torta l’ha messa il sostituto dell’argentino, Mirko Vucinic. In campo ed in gol dal dischetto, penalty cedutogli da Vidal, contro la «sua» Roma, tutto e tanto dopo mesi di sofferenze, di infortuni. Significativo l’abbraccio dei compagni come il gesto di esultanza di Mirko a mimare le ali spiegate del rapace tornato a volare. Una prima parte di stagione da dimenticare per l’attaccante, tre infortuni, l’ultimo il 6 dicembre. Tornata la salute ed il gol, Vucinic torna al centro della Juve, o del calciomercato. Nella notte dei record, anche le 300 gare di Chiellini in bianconero sono un bel traguardo.