(L. Valdiserri) La Roma gestione americana arriva alla quarta sconfitta su quattro gare allo Juventus Stadium, con il terrificante score di 14 gol subiti e uno solo segnato, per altro a babbo morto, da Osvaldo su rigore nel campionato scorso. Lo stadio maledetto ha ridimensionato la squadra agli occhi di molti, ma ora tocca a Garcia, ai dirigenti e ai giocatori non ridimensionare se stessi. Il campionato giallorosso resta eccezionale: è la Juventus a essere di un’altra categoria. Ancor più dei tre gol subiti – tutti su azione da palla ferma, un particolare che deve far riflettere – pesa il crollo nervoso che ha portato a due espulsioni e che, dopo un primo tempo in cui la Roma era stata comunque dentro la partita, ha portato a una ripresa in cui la squadra non ha più creato. Si è visto che la rosa ha bisogno di qualche ritocco, perché Dodò è ancora troppo acerbo e Torosidis ha dimostrato perché gioca poco o niente. La sconfitta di Torino deve dare la spinta per un paio di acquisti, perché lo scudetto è ormai in mano alla Juve ma la qualificazione alla Champions League è altrettanto importante per le casse della società. Non è il momento di pensare al ribasso, ma di rilanciare. A Torino perdono tutti, ma in campionato ci sono altre 37 partite.