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LA REPUBBLICA Roma, Nainggolan per ripartire e il club fissa il premio rimonta

Nainggolan

(M. Pinci) – Non abbiamo mai parlato di scudetto, lo faremo da stasera perché abbiamo giocato alla pari della Juve »: sembrava bluffare Walter Sabatini quando dalla pancia dello Stadium rilanciava ambizioni tricolori per una Roma appena trucidata da Vidal e soci. A una classifica che marca esplicitamente lo strapotere juventino e al faccia a faccia senza appello di Torino, però, la società giallorossa ha scelto di rispondere. Due mosse per continuare a credere ai sogni.

La prima, forse il segnale più forte, arriva dal mercato: la Roma ha preso Radja Nainggolan, mettendo un punto all’unico vero tormentone del mercato invernale. Sabatini ha affondato il colpo nella notte di domenica, chiudendo l’accordo con il Cagliari: 9,5 milioni per la comproprietà con pagamento differito, subito per il prestito, 6,5 in estate per riscattare il 50 per cento, in modo da spalmare la somma su due bilanci (come per Destro). L’hotel Visconti di Milano la cabina di regia dell’operazione per il ds romanista: in nottata i primi contatti, poi il pranzo con il mediano e il suo agente Beltrami per trovare l’accordo, prima di definire l’affare in serata con il collega del Cagliari Nicola Salerno.

Oggi il giocatore dovrebbe essere a Roma per le visite e firmare fino al 2018 a 1,8 milioni più premi. Contratti già scritti, manca però la firma di Cellino, e qualcuno a Trigoria è convinto non sia un dettaglio. Se però il presidente sardo metterà da parte la sua antipatia, Nainggolan sarà della Roma: il centrocampista “box-to-box” per un reparto all’altezza di quello della Juve. Ma la risposta della Roma non si è fermata qui: mentre sui volti dei giocatori rabbia e delusione erano ancora fresche, il dg Baldissoni ha dato a tutti appuntamento nel proprio ufficio per discutere i premi scudetto.

E ieri, dopo l’allenamento, una delegazione di giocatori tra cui Totti e De Rossi ha raggiunto l’ufficio dello stesso Baldissoni per fissare la cifra dei premi in caso di vittoria del campionato: circa 200 mila euro a testa, in totale qualcosa meno di 5 milioni per tutta la squadra. Facile — verrebbe da pensare — stabilirlo con la vetta lontana 8 punti. Al contrario, l’idea di accelerare i discorsi avviati tempo fa serve a dare un segnale chiaro: non abbiamo smesso di sapeva che i giallorossi erano un avversario di livello notevole. Ma tutto è andato secondo i programmi, tant’è vero che il tecnico non ha dovuto nemmeno ricorrere alle sostituzioni: quella di Tevez, affaticato dai crampi, è stata obbligata, mentre le ultime due sono state decise sul 3-0 e in undici contro nove, quindi a storia già scritta. La perfezione non meritava ritocchi.

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