(U.Trani) «Io la riserva più pagata al mondo? E chi l’ha detto che vengo per fare la riserva? Sono qui per giocarmi il posto partendo alla pari con tutti». Si accende Radja Nainggolan e, dopo la presentazione a Trigoria accanto al global ceo Italo Zanzi, insiste anche via Twitter. Ci tiene a chiarire il suo ruolo nella Roma. E fa bene. A sentirlo parlare, non si considera certo dodicesimo uomo. E a vederlo con quella faccia da duro, si sente titolare come altri, magari più celebrati. Come dargli torto a uno così. Il suo piede destro è ottimo. «All’inizio della carriera facevo il trequartista e mi ispiravo a Ronaldinho». La sua aggressività è nota: «Mi piaceva Gattuso per la grinta». Quella che gli ha permesso di diventare Ninja per i tifosi del Cagliari. Dinho e Ringhio come simboli. Mica male. Perché il mix a quanto pare gli è riuscito. Si è capito, insomma, che ha una grande considerazione di sè.
CAMBIANO LE GERARCHIE – Nainggolan, domani pomeriggio, giocherà la seconda gara di fila da titolare. Radja già si tiene stretto il posto. E’ chiaro che nella circostanza è l’assenza di De Rossi a spingerlo in campo, proprio come è successo giovedì per l’addio di Bradley. Ma se davvero lo vedremo davanti alla difesa, in mezzo al trio di centrocampo e quindi in una posizione diversa da quella occupata, sarà la promozione definitiva all’interno del gruppo. Il belga non è giocatore qualsiasi. La sua personalità non è la solita etichetta che si appoggia al giocatore tosto e agguerrito. Il Ninja fa sentire la sua presenza. In allenamento e in partita. Quindi sarà difficile tenerlo fuori.
JOLLY PER QUALSIASI MODULO – «Ho scelto di venire qui perché questo è il progetto migliore per me». Oggi e ancora di più in futuro. «E avrò più possibilità di andare al mondiale». Mediano centrale, mezzala o trequartista. Quest’ultimo ruolo piace all’interessato e ingolosisce Garcia. La Roma contro il Genoa dovrebbe andare sul classico, almeno a centrocampo. Con Pjanic (recuperato) a destra, Nainggolan in mezzo e Strootman a sinistra. Ma se Radja un giorno sarà portato più avanti, nel vertice alto del rombo, dal 4-3-3 si passerà al 4-3-1-2 o semplicemente al 4-2-3-1 che già si è visto, in parte a Torino contro la Juventus e per tutta la gara all’Olimpico nell’ultima giornata del 2013 contro il Catania. Cambiano i sistemi di gioco e al tempo stesso aumentano le chance del belga di fare il titolare. Se davanti poi la prima punta sarà Totti o Destro, se in campo ci andranno tutt’e due, dipenderà dalle gare. E dalle idee di Garcia.
CENTRAVANTI IN RODAGGIO – Rudi deve scegliere il tridente per il Genoa: squalificato Ljajic, il ballottaggio è tra Florenzi e Destro. Totti e Gervinho sono fondamentali, in tanden, nel copione del tecnico di Nemours. Florenzi sta riprendendo quota. Ma non per questo Destro è meno considerato. Anzi, per Garcia è il centravanti del futuro. Rientrato l’8 dicembre contro la Fiorentina, ha sempre avuto spazio da quel giorno: 5 gare su 5 e 3 da titolare (compresa l’ultima di Coppa Italia). Sarà valutato, da qui alla fine del torneo. La Roma, contando il gol di Torosidis alla Sampdoria, ha già sfruttato 14 marcatori diversi per fare centro. Ma nessuno ha realizzato più di 4 gol. Non esiste lo specialista da area di rigore, il finalizzatore. Da qui alla fine della stagione Destro dovrà prendersi quel ruolo all’interno del gruppo. Oppure si dovrà cercare il cannoniere nel prossimo mercato. Tornando alla formazione per domani, da verificare le condizioni fisiche di Dodò (dolorante alla caviglia sinistra). Pronto Torosidis.
BIGLIETTI PER I QUARTI DI COPPA – La Roma ha aperto in anticipo la vendita dei tagliandi per il quarto di finale di Coppa Italia, in programma il 21 gennaio all’Olimpico contro la Juve (in caso di inversione di campo, però, i biglietti saranno rimborsati). La mossa serve per forzare la mano alla Lega e mettere in discussione il calendario della competizione: come è noto se non passerà il Napoli e invece si qualificherà la Lazio, la Roma dovrà giocare a Torino. Il club biancoceleste, essendo detentore del trofeo, ha il diritto di scegliere la sede.La società giallorossa, dopo il torto subìto ad inizio 2013, non starà però a guardare e farà ricorso al Tar, impugnando il regolamento. La Roma contesta il principio di concomitanza temporale: se non è applicato agli ottavi, non deve esserci nemmeno ai quarti (le partite si giocano in due settimane differenti, a 8 giorni di distanza, da palinsesto Rai). La Corte federale, un anno fa, non diede torto ai dirigenti di Pallotta ma si dichiarò incompetente. Vale dunque la pena insistere.