(A.Angeloni) – Ce l’ha qui, quella partita del 5 gennaio allo Stadium. E non va su, né giù. Rudi Garcia quasi se la sogna la notte. «Non vedo l’ora di giocare contro la Juve», aveva annunciato appena dopo essere passato alla cassa e intascato i tre punti doverosi contro il Livorno. Il momento è arrivato. La pretattica è massima. «La formazione? La vedrete in campo». Gioca Skorupski o De Sanctis? Silenzio. Basterà bloccare Pirlo con Pjanic? «Sì ma non solo lui, la Juve ha tanti giocatori forti. Cosa deve fare di più la Roma? Tutto. Gestire meglio le palle inattive, ad esempio». C’è un qualcosa di più chiaro che si legge tra le righe (o parole). Che questa sfida la comincia a sentire e tanto, sia se si giochi in campionato sia in Coppa Italia. […]
SAPORE DI RIVALSA
Ma il sapore della rivalsa sul rivale Conte, anche se questo Roma-Juventus è solo un quarto di finale di Coppa Italia, c’è. «Non c’è rivincita, io voglio andare in semifinale, questa partita conta soprattutto per questo». Soprattutto, appunto. Garcia sta studiando la partita nei minimi dettagli. «No sarà la gara più importante della stagione ma della settimana sì. La Juve viene a giocare in un ambiente terribile, ci sarà l’Olimpico pieno, possiamo fare un paragone con la gara dello Stadium, dove è facile giocare con l’aiuto del pubblico. I tifosi saranno carichi». Una bolgia, questo si aspetta Rudi. Perché dove non arrivano le gambe, ci arriva l’anima, il cuore. Quello della gente, che sente questa sfida tanto quanto Rudi.
La gara su due fronti: coppa e scudetto. E forse gli otto punti di differenza, per Garcia, non ci sono. «Difficile dirlo, non ho la testa al campionato. Abbiamo vinto in casa con il Livorno, abbiamo preso punti sul Napoli e sull’Inter. Questo è il campionato, della Juve parleremo poi: ci sono altre giornate, dovranno tornare all’Olimpico un’altra volta a fine stagione. Ora c’è la Coppa Italia, c’è solo una cosa da fare: qualificarci». E magari una sconfitta potrebbe fare male a qualcuno anche in previsione sfida scudetto. «Il campionato c’è subito dopo, non cambia nulla il passaggio del turno, o almeno così credo io, non so che significato avrebbe una sconfitta per Conte».
SQUADRA PIÙ FORTE
Gli arrivi di Nainggolan e Bastos (per il momento) aiutano a sperare. Squadra più forte, gap diminuito nei confronti della Juve. Fiducia maggiore per il futuro. «L’arrivo di Nainggolan e Bastos ci migliora, speriamo di fare almeno gli stessi risultati dell’andata, forse anche di più. Questi due giocatori allargano la rosa, siamo più forti e ho più soluzioni: non dimentico che è andato via Bradley, quindi il numero rimane quello. Invece Bastos aggiunge una soluzione in più sulla fascia sinistra. Lui ha avuto un problema al braccio a dicembre? È guarito: deve lavorare, anche per trovare la forza adeguata per giocare. Può allenarsi, però». Perché si parla sempre di una partenza di Pjanic? «Non lo so. Non è detto che vada via».