(A.Pugliese) – Roma-Parma è durata esattamente 8 minuti e 20 secondi, anche se per qualcuno non sarebbe mai dovuta iniziare. I teloni posti a copertura del prato dell’Olimpico non hanno retto, nonostante in mattinata si pensasse il contrario e si confidava in un buon drenaggio del campo. Così però non è stato, soprattutto sulla fascia di campo sponda Monte Mario, dove era praticamente impossibile giocare. De Marco ci ha provato a farla partire, venendo anche bersagliato dall’ilarità di 40.000 dell’Olimpico quando ha tentato più di una volta a far rimbalzare il pallone. “Non è possibile giocare, questo non è calcio”, ha urlato più volte Garcia a guardalinee e quarto uomo in quei primi minuti di gioco, a cui hanno fatto eco a bordo campo anche Cassano (“Qui rischiamo di farci male tutti, non si può giocare”) e De Sanctis (“non mi gioco lo scudetto su di un campo allagato”). Ed alla fine, su suggerimento anche dei due capitani (Lucarelli e Totti), De Marco si è arreso e ha fischiato la fine. Per la Roma, l’aspetto positivo è comunque quello di aver “scaricato” la squalifica di Nainggolan, visto che se non si fosse neanche partiti il centrocampista avrebbe dovuto saltare il derby con la Lazio (Radja, comunque, non potrà scendere in campo il giorno del recupero).
ROMA-PARMA Rinviata per impraticabilità di campo: 8’20” di non gioco, si ripartirà dallo 0-0
LA POSIZIONE DELLE SOCIETÀ — “Aspettiamo l’ufficialità, ma credo che si ripartirà proprio dal minuto 8 e 20 secondi – dice alla fine il d.g. giallorosso Mauro Baldissoni – L’arbitro metterà a referto anche che si deve recuperare del tempo, visto il primo tentativo di testare il campo (avvenuto dopo appena 1’40 di gioco, ndr) . L’impraticabilità del campo era evidente, non si poteva giocare a calcio, la sospensione è la decisione migliore. La data del recupero? Valuteremo nelle prossime ore il calendario nostro, della Lazio e del Sei Nazioni di rugby. Probabilmente non sarà però un recupero immediato”. Il problema verrà affrontato domani mattina, quando a Milano ci sarà la riunione di Lega. “In quella sede decideremo – dice l’a.d. del Parma Leonardi – E’ stato giusto provare a giocare, ma giusto anche rinviarlo per lo spettacolo sia per l’incolumità dei giocatori. Dispiace per i tifosi venuti allo stadio, ma non si poteva fare altrimenti”.
QUANDO SI GIOCHERÀ? — Ora, però, andare a trovare una data non sarà facile, visto l’accavallarsi degli impegni agonistici. Probabilmente, bisognerà aspettare metà marzo (mercoledì 12) o metà aprile (mercoledì 2 o 9), prima il calendario dà sold out: il 5 e il 12 febbraio c’è la Coppa Italia (semifinale tra Roma e Napoli), il 20 febbraio la Lazio gioca in casa i sedicesimi di Europa League Lazio-Ludogorets, mentre la settimana dopo (26 febbraio) non si può, visto che il Parma gioca a Firenze due giorni prima. Si scivola a marzo, dunque: il 5 c’è la Nazionale (Spagna-Italia a Madrid), il 12 potrebbe essere la prima data utile, a patto che la Lazio non si qualifichi agli ottavi di Europa League, dove nel caso (da sorteggio) il 13 giocherà in casa contro la vincente di Dinamo Kiev-Valencia. Sarebbe impossibile anche la settimana successiva, perché lunedì 17 c’è Roma-Udinese all’Olimpico, posticipata al lunedì per Italia-Inghilterra del Sei Nazioni di rugby, in programma all’Olimpico il 15 marzo, e poi la Roma anticipa col Chievo a Verona il 22. A questo punto si giocherebbe il 2 o il 9 aprile, se la Lazio non si sarà qualificata ai quarti di Europa League.
Fonte: Gazzetta.it