(A.D’Urso) Cori offensivi, discriminatori. Ci risiamo. Alle 19.40 di ieri, in un Olimpico già ribollente di passione nonostante la pioggia e il freddo, i tifosi della Roma hanno intonato dalle Curve Sud e Nord un coro inequivocabile («O Vesuvio, lavali col fuoco»), rivolto ai tifosi del Napoli. Non è stato l’unico, perché altre volte, prima e durante il match, il coro è stato ripetuto: anche dopo il 3-2, quando tutta la Sud si è lasciata andare a sfrenati festeggiamenti. E Napoli, in un’altra occasione, è stata associata a «puzza, colera e zingari».
PRINCIPI Percezione (chiara) e dimensione dei cori: ecco i principi con cui valutare la necessità o meno della chiusura di una curva. Ieri sera la portata delle espressioni discriminatorie è stata tale da prendere in ostaggio tutto lo stadio. Il giudice sportivo Tosel, in base alla relazione dei collaboratori della procura federale e del referto arbitrale, deciderà a stretto giro di posta. Le curve della Roma sono già diffidate. La tendenza non sarebbe quella di far scontare la squalifica in Coppa (eventualmente ci sarebbe la finale, organizzata dalla Lega), ma in campionato, nel match del 16 contro la Sampdoria.
PRECEDENTI Entrambi i settori dell’Olimpico erano già stati sanzionati lo scorso 21 ottobre dopo la gara di campionato disputata sempre contro il Napoli, mentre il 17 dicembre era stata chiusa esclusivamente la Curva Sud dopo la trasferta in casa del Milan (pena sospesa dalla Corte di giustizia per approfondimenti).
Bombe carta Prima della sfida e durante sono stati lanciati diversi fumogeni e bombe carta, pure dal settore dei napoletani verso la Nord. Ecco perché rischia sanzioni anche il club azzurro.