(F. Balzani) – Da stoeptegel a was machine. In olandese: da mattone di pietra a lavatrice. Kevin Strootman da mercoledì sera ha un nuovo soprannome. Glielo ha affibbiato Garcia: «Kevin è una lavatrice di palloni, glieli dai sporchi e lui li pulisce». Prima però avrebbe dovuto avvertire il ragazzo che in mixed zone ha ringhiato al giornalista che lo ha chiamato «Washing Machine». «What?», ha sussurrato Strootman prima di concedere una smorfia somigliante a un sorriso quando ha capito che erano parole di Garcia: «Se lo dice il mister allora è ok…». Difficile scherzare con l’olandese. Lo sanno bene gli avversari, anche se i compagni lo definisco un giocherellone, ma solo fuori dal campo.
A una lavatrice somigliava la palla scagliata da Strootman all’incrocio dei pali di Reina e nel cuore dei tifosi romanisti che, ormai, stravedono per lui e si sono sfogati sui social network dedicandogli pagine e fotomontaggi. In molti lo considerano il più grande acquisto della storia giallorossa dopo Falcao. «Farò vedere che valgo i 18 milioni spesi», aveva promesso Kevin che, ora, di milioni ne vale il doppio. «Ora pensiamo al derby», ha twittato dopo il 3-2 al Napoli e anche i laziali sanno che parla sul serio. L’impatto con la Roma è stato devastante, non solo per i 6 gol messi a segno fin qui o la percentuale altissima di passaggi riusciti (86%). Strootman, infatti, è l’uomo squadra per eccellenza, il compagno che chiunque vorrebbe avere al suo fianco. «È impressionate», dicono di lui Totti e De Rossi. «Questo è uno da Premier League », gongolavano i dirigenti quando in estate arrivò il fax con il sì del Psv.
Ferguson infatti lo aveva cercato invano un anno prima, Van Gaal ne ha fatto il più giovane capitano della nazionale orange e il suo esordio a 18 anni contro l’Ajax è rimasto nella mente di tanti tifosi olandesi. Insomma un predestinato. E nella vita privata? Strootman ha scelto di vivere a Casal Palocco, ma non ama i riflettori. Poche uscite serali con la fidanzata Thara Pols, giusto qualche cena al ristorante con Benatia corredata da un bicchiere di vino bianco, di cui va matto. Non lo fanno impazzire invece i tatoo (ha solo due stelline sul gomito sinistro) mentre ama navigare: ha un sito internet e 98.300 followers. Problematico l’approccio con l’italiano, anche se sta migliorando. Kevin preferisce parlare in campo e domenica contro la Lazio è pronto di nuovo ad alzare la voce. Al suo fianco De Rossi e uno tra Pjanic e Nainggolan, davanti tornerà il tridente formato da Florenzi, Totti e Gervinho. L’altro nuovo eroe della Roma di Garcia