(D. Stoppini/A. Pugliese) – Ma poi, oggi alle 15, tutto il resto sarà noia. Tutto il contorno conterà zero: il tifo farà coreografia, certo, però il derby lo decideranno quelle 44 gambe in campo. Loro, solo loro. È su questo che ragionano Edy Reja e Rudi Garcia. È su questo che è giusto concentrare l’analisi tattica e psicologica della partita che sarà. Abbiamo scelto quattro duelli, simbolici sia dal punto di vista tecnico che emotivo. Se Gervinho è l’incubo di Reja, Klose non può non essere il primo dei pensieri della difesa della Roma. E poi Totti e l’arma tattica Lulic: ecco dove e come si giocherà il derby.
GERVINHO-RADU Dice Reja che a Gervinho sarà «importante non dare spazio, ma è un discorso che vale per tutta la Roma, maestra nelle ripartenze». L’ivoriano è lo spauracchio biancoceleste. E visto che è immaginabile una Lazio bloccata nell’atteggiamento proprio per evitare di subire contropiede, sarà soprattutto Radu a controllare Gervinho: l’ivoriano giocherà tendenzialmente più a destra, l’ha spiegato pure Garcia che con Totti in campo l’ivoriano è più logico vederlo da quel lato.
TOTTI-DIAS Già, Totti. Il capitano romanista sarà guardato a vista a seconda della posizione in campo che andrà a occupare. Logico che quando arretrerà sarà Ledesma a guardarlo da vicino. Ma dovrà essere anche brava la difesa di Reja a giocare d’anticipo su Totti: Biava, ma soprattutto Dias. E così finirà fatalmente per riproporsi il duello che nel derby d’andata portò all’espulsione del brasiliano, dopo un dribbling subito dal numero 10 giallorosso.
BENATIA-KLOSE I dribbling li cercherà pure Klose, ma stavolta non avrà Burdisso e Cassetti a guardarlo a vista come successe nel derby del 2011 (quello che spezzò la serie negativa biancoceleste di 5 derby consecutivi), ma un mastino che di mestiere fa il difensore e che si chiama Mehdi Benatia. Toccherà infatti soprattutto al marocchino limitare al massimo il raggio d’azione di Mirsolav, puntando molto sull’anticipo e cercando di non lasciare spazi in cui il tedesco può diventare micidiale. Con Keita e Candreva al suo fianco, infatti, Klose finalmente si sentirà un po’ meno di solo di quanto gli succedeva spesso con Petkovic ed i rifornimenti dalle fasce saranno molto più numerosi che in passato.
LULIC-PJANIC Già, il passato, proprio quello che creò mille polemiche dopo la finale di Coppa Italia per il gol di Lulic e quelle frasi (poi smentite) di Pjanic. I tifosi della Roma ci rimasero male, non si capì il senso della cosa: Lulic e Pjanic sono amici, compagni di nazionale, sono cresciuti con le ferite di un paese martoriato dalla guerra. È ovvio che tra di loro ci sia solidarietà, anche se oggi cercheranno di annientarsi a vicenda. Miralem, se sarà in campo, dovrà preoccuparsi anche di limitare al massimo le sortite offensive di Senad. Del resto, durante il derby l’amicizia non conta, basta saperla riscoprire subito dopo, al fischio finale. Stavolta, però, evitando qualsiasi commento. Meglio…