Nella prima parte di questa stagione gli incontri di calcio (serie A, serie B e LegaPro) con feriti sono stati 49, contro i 39 dello stesso periodo della stagione scorsa. I dati, su fonte Cnmis (Centro nazionale di informazione sulle manifestazioni sportive) sono pubblicati sul numero di febbraio di ‘PoliziaModernà, il mensile della Polizia di Stato. In aumento anche i feriti tra le forze dell’ordine, 64 contro 43 della stagione 2012-2013. Anche i feriti tra i civili passano a 56 contro i 36 della precedente stagione, e tra gli steward (15 contro 7). Gli arrestati sono stati 84, uno in più rispetto alla stagione 2012-2013, e i denunciati 593 rispetto ai 321 dell’anno prima.
Trecentottantotto sodalizi ultras su tutto il territorio nazionale, e almeno »un quarto dei gruppi italiani hanno una connotazione politica, o sono diretti da elementi di estrema destra o di estrema sinistra«. È quanto ha affermato Francesco Iannielli, direttore del Servizio informazioni generali della Polizia di prevenzione, intervenendo alla tavola rotonda ‘Gioco di squadra. Un cantiere aperto per un calcio migliorè, che si è tenuta questa mattina presso la Scuola Superiore di Polizia, a Roma, con la partecipazione, tra gli altri, del Capo della Polizia, prefetto Alessandro Pansa, e del presidente della Federazione italiana Giuoco Calcio, Giancarlo Abete. »C’e molta brace sotto la cenere -ha rimarcato Iannielli- alcuni di questi gruppi mantengono profili di elevata pericolosità, organizzati come ‘società di venturà dedite allo scontro permanente e al disordine sociale. Una massa critica utilizzabile per fomentare tensioni di piazza«, quasi una »bomba ad orologeria innescabile in qualsiasi momento«. Almeno la metà dei partecipanti alle manifestazioni di Genova e Torino, legate al cosiddetto Movimento dei forconi, è stato sottolineato, appartenevano a gruppi ultras organizzati. »È un fenomeno che noi monitoriamo costantemente -ha assicurato- nella sua dimensione sempre più internazionale: l’impressione è che le partite di Coppa all’estero siano diventate una sorta di ‘luogo francò, con i tifosi che reagiscono al controllo interno sempre più rigoroso confidando in un malinteso senso di impunità. Anche gli strumenti utilizzati per il contrasto a volte sembrano ‘spuntatì.
Allo stadio, ma in sicurezza. Con un obiettivo: rendere più uniforme e soprattutto semplice e sicuro l’accesso alle manifestazioni sportive. Ri-catturando l’attenzione dei ‘tifosi sanì e delle famiglie verso il prato verde e il mondo del calcio. Se ne è parlato questa mattina nel corso della tavola rotonda “Gioco di squadra. Un cantiere aperto per un calcio migliore”, che si è tenuto presso la Scuola Superiore di Polizia, a Roma, cui hanno partecipato, tra gli altri, il Capo della Polizia, prefetto Alessandro Pansa, e il presidente della Federazione italiana Giuoco Calcio, Giancarlo Abete. L’incontro è stato l’occasione per approfondire l’analisi del mondo del calcio presentata nel numero di febbraio di ‘PoliziaModernà, la rivista ufficiale della Polizia di Stato. «Anche nel mondo del calcio, la formazione è un tema fondamentale», ha sottolineato Roberto Sgalla, direttore della Scuola Superiore di Polizia, nel saluto introduttivo ai lavori. «Anche per questo -ha spiegato- il nostro discorso si rivolge in particolare ai giovani». Tra i dati raccolti dall’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, relativi alle ultime sei stagioni calcistiche (dal 2007-08 al 2012-13) e riferiti agli incontri dei campionati professionistici (Serie A, B e Lega Pro), spiccano quelli dei tifosi feriti, calati dai 90 della stagione 2007-08 ai 43 della scorsa, come i feriti tra le forze dell’ordine che oramai operano solo fuori degli impianti (136 nel 2007-08 e 33 nel 2012-13). Nel suo intervento, il prefetto Vincenzo Panico, presidente del Casms, il Comitato di analisi per la sicurezza sportiva, ha sottolineato come «in 7 anni gli incidenti allo stadio sono diminuiti del 60%. Entro marzo sarà pronto un pacchetto di proposte e nuove regole, elaborato dalla task force, che sottoporremo al ministero dell’Interno». Il nostro obiettivo, non negoziabile, è garantire la sicurezza negli stadi, partendo dalla conoscenza e analisi del fenomeno. In questo percorso -ha proseguito Panico- stanno dando buoni risultati le audizioni che stiamo facendo con tutti i rappresentanti del mondo del calcio«.
Fonte: AdnKronos