(F. Bianchi) – Sbaglia anche l’architetto bolognese Nicola Rizzoli, l’arbitro che rappresenterà l’Italia ai Mondiali del Brasile: reduce da un’ottima direzione di gara in Champions (Arsenal-Bayern Monaco), Rizzoli non ha concesso un rigore al Torino nel derby. L’arbitro non ha visto il tocco di Pirlo ai danni di El Kaddouri nell’area bianconera. Non l’ha aiutato, stavolta, nemmeno l’arbitro di porta Calvarese, che pure è bravo. Sì, sarebbe servita la moviola in campo in questa occasione: ma in tante altre creerebbe solo pasticci. Resto dell’idea che sarebbe la “fine del calcio”, come sostiene Marcello Nicchi. Certo, l’errore fa discutere e crea polemiche (la Roma, unica rivale per lo scudetto, ha subito ricordato come la “Juve è sempre aiutata”). Ma i vertici arbitrali, a cominciare dal designatore Stefano Braschi, assolvono Rizzoli: “In campo non si poteva vedere, lo stesso Ventura se n’è accorto dalla tv. Si è visto che era rigore solo da un’immagine di una telecamera. Ma vogliamo davvero il calcio della tv?”.
Secondo i capi arbitrali Rizzoli era messo bene in campo, così come Calvarese. E’ la battaglia contro la tv, il calcio a due facce: quello del campo e quello delle mille moviole. Così come Celi in Roma-Samp non ha potuto percepire la settimana scorsa il mani di Benatia. Assolto anche lui. Un episodio uguale rispetto a quello di Torino. “La tv può aiutare solo in occasione del gol-non gol oppure quando un fallo è commesso fuori o dentro area. Poi, sul campo, in tutte le altre occasioni, decide l’arbitro. Che certe situazioni non le può vedere”: così la pensano Nicchi e Braschi.
Pure l’Inter ha avuto da lamentarsi (di nuovo): Russo di Nola, nel match col Cagliari, ha ignorato una spinta su Icardi. L’Inter è l’unica società a non aver avuto rigori a favore in questa stagione: il club si farà sentire con la Figc e la Lega di serie A. Ma dai vertici arbitrali filtra questa posizione: “Non era un rigore clamoroso ma un episodio dubbio. La domanda è: vogliamo il calcio degli uomini o della tv?”. Se lo chiede anche la Fifa, tanto che inizierà a parlarne in marzo all’International Board. Ripeto: nel caso di Torino di sicuro la moviola in campo avrebbe aiutato, ma in quanti altri casi avrebbe fatto solo confusione? Il dibattito è quantomai aperto…