(U. Trani) Svuotata dai tifosi, non dai contenuti: Roma-Inter riempirà lo stesso la notte dell’Olimpico. Perché lì dentro il clima sarà comunque da big match. Vetrina internazionale garantita dai presidenti, lo statunitense e l’indonesiano, e dagli allenatori, il francese di origini andaluse e il toscano di San Vincenzo. Pallotta contro Tohir, ma soprattutto Garcia contro Mazzarri. Allo spettacolo penseranno proprio loro, i due tecnici. Come hanno promesso alla vigilia: il primo si fida del suo gruppo, l’altro considera il proprio capace di giocare «alla pari» con la seconda in classifica. Che, in attesa di Milan-Juventus di domani sera a San Siro, proverà di nuovo a mettere pressione alla capolista, avanti di 9 punti. I giallorossi ci riuscirono già sabato scorso a Bologna, risultato diventato inutile dopo la spinta di Rizzoli ai bianconeri nel derby contro il Torino. Anche l’arbitro sarà per forza di cose protagonista, dopo i veleni dei giorni scorsi che hanno riguardato anche queste avversarie. Nel senso che le telecamere spesso inquadreranno Bergonzi, l’ultimo a fischiare, l’8 maggio a San Siro contro la Lazio, un rigore a favore dei nerazzurri (unica squadra in A a non averne avuti in questo torneo) e nella circostanza chiamato per l’anticipo del 26° turno, con l’asmofera triste per gli spalti deserti. Mancherà la cornice del pubblico: saranno almeno 30 mila i posti vuoti, essendo stati chiusi i cancelli di curve e Distinti Sud per i cori contro i napoletani. La pioggia ha inciso sulla prevendita: obiettivo 20 mila spettatori, tra abbonati e paganti (13 mila, per ora).
CASA DOLCE CASA
Garcia vuole migliorare se stesso e la classifica. Il francese è il tecnico straniero che in 24 partite ha raccolto più punti, 57, nella storia del calcio italiano; la Roma in campionato ne ha raccolti 32 su 36 disponibili all’Olimpico (solo 2 pareggi), dove ha vinto 13 gare, comprese le 3 di Coppa Italia, su 15. In casa sono 2 le reti prese dalla miglior difesa del torneo (solo 11 subite). Dietro mancheranno ancora tre terzini su quattro: Maicon, Balzaretti e Dodò. Recuperato Torosidis, niente da fare per Totti che spera di esserci al San Paolo, il 9 marzo, contro il Napoli. Stamattina previsti due provini: Florenzi, distorsione alla caviglia, cercherà di conquistare almeno un posto in panchina, e Pjanic, da quasi due mesi sofferente al ginocchio, capirà se è il caso di cominciare la partita. Se il bosniaco non ce la farà, dentro Nainggolan. In questo caso, con un centrocampo più robusto, l’allenatore giallorosso potrebbe riproporre Bastos da fluidificante a sinistra, rinunciando a Romagnoli. Senza Totti e Florenzi, l’esterno brasiliano ha chance anche di trovare spazio nel tridente che inizialmente dovrebbe prevedere, Gervinho, Destro e Ljajic. Fuori dalla lista dei 21 convocati il giovane Jedvaj: escluso per la poca concentrazione in allenamento. Quindi, scelta tecnica.
TORNA IL PROFETA
Mazzarri cerca la rivincita dopo lo 0 a 3 dell’andata: match chiuso in un tempo. Tra le due squadre sono 17 i punti di differenza (la Roma ha pure una gara in meno). L’Inter va meglio dei giallorossi solo nella supremazia territoriale, ma ancora non sa se potrà contare su Hernanes: l’ex laziale, più volte decisivo nei derby, non sta benissimo. Davanti Icardi, mai schierato titolare in campionato (solo una volta in Coppa Italia, contro il Cittadella), è favorito su Milito, nella staffetta tra centravanti argentini. Giocherebbe accanto a Palacio, miglior realizzatore dei nerazzurri e cercato a lungo da Sabatini. Che avrebbe voluto sulla panchina della Roma proprio l’attuale tecnico dell’Inter, capace di un ripensamento allora inspiegabile per il ds giallorosso. Quel no determinò, però, la svolta: Garcia corre per lo scudetto, il collega è a 11 punti dalla zona Champions.