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GAZZETTA.IT Due pugni e niente gol. Roma-Inter pari in tutto

Gervinho

Forse era scritto nel destino, in uno stadio desolante e semivuoto non poteva che finire così, con uno 0-0 deludente e una partita che non ha mai trovato la fiammata giusta. Per un po’, nel primo tempo, ci ha provato l’Inter ad accendere la luce, ma lo sforzo è durato una ventina di minuti, esattamente gli stessi in cui ha provato a vincere la partita nella ripresa la Roma. Al netto di tutto, alla fine restano negli occhi soprattutto i due rigori reclamati (uno per parte: Icardi nel primo tempo, Destro nella ripresa) ed i pugni rifilati da De Rossi ad Icardi e Juan Jesus a Romagnoli, episodi che saranno affidati a tutte le moviole del caso. A conti fatti, lo specchio di una gara senza anima ed emozioni.

trattenute — Garcia deve rinunciare anche a Pjanic (problema al solito problema al ginocchio destro) ed allora si affida al centrocampo da battaglia, con Nainggolan a fare la guerra in mezzo al campo insieme a Strootman e De Rossi. Mazzarri, invece, a destra (dove Guarin proverà a pungere a più riprese) decide di non rinunciare alla spinta di Jonathan, visto che proprio lì la Roma può diventare vulnerabile. E chi si aspetta un’Inter stretta e compatta, memore dello 0-3 dell’andata, resta subito deluso. Mazzarri se la gioca, anche se i primi strappi sono tutti giallorossi: prima due classiche accelerate di Gervinho (pericoloso anche su lancio da 30 metri di De Rossi, che più tardi rifilerà un pugno ad Icardi in area di rigore), poi Ljajic che lascia sul posto Jonathan, ma sbaglia tutto quando si tratta di servire l’assist per il rimorchio dell’africano. Ed allora sono proprio i nerazzurri a prendere coraggio, con Icardi che reclama un rigore per una trattenuta di Benatia, Palacio che al 20′ mette alto di testa su delizioso assist di Alvarez e Nagatomo che otto minuti dopo calcia alle stelle un buon pallone di Guarin. Del resto, senza Pjanic e Totti e con la spinta sulle fasce ridotta al minimo la Roma fatica da morire a costruire gioco, anche se al 32′ trova il gol con Destro (meglio, autorete di Handanovic) ma l’attaccante giallorosso è in fuorigioco sul colpo di testa di Nainggolan che prolunga il cross di Torosidis.

cambi a vuoto — Allora Garcia, dopo un inizio sterile di ripresa, decide di spedire in campo Pjanic, con la Roma che per la prima volta dall’inizio della stagione prova il 4-3-1-2. Con il bosniaco le giocate giallorosse si impennano d’improvviso in imprevedibilità, mentre dall’altra parte cresce di minuto in minuto Rick Alvarez, sempre difficile da contenere quando riparte in velocità. Non la pensa però evidentemente così Mazzarri, che richiama l’argentino per sfruttare la freschezza e l’orgoglio di Hernanes. Al netto dei cambi, ci guadagna però la Roma, che al 21′ è pericolosa con Gervinho, ma Rolando salva sul colpo a botta sicura. Poi ci provano da fuori Nainggolan e lo stesso Hernanes, ma sono i giallorossi a provare lo strappo decisivo, anche perché i reparti nerazzurri si allungano, Palacio davanti è sempre più solo e Guarin non va più a tutto campo come nel primo tempo. Così al 29′ è Handanovic a salvare l’Inter su Pjanic, che sul successivo angolo ci riprova anche di testa. Nel finale c’è ancora tempo per un altro tentativo di Nainggolan, il rigore reclamato da Destra per una cintura di Samuel ed un pugno di Juan Jesus a Romagnoli in area di rigore. A conti fatti, appunto, uno 0-0 tanto giusto quanto deludente.

Fonte: Gazzetta.it

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