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AS ROMA Totti: “Il Real mi voleva, ma qui sto troppo bene”

Garcia e Totti

Francesco Totti ha rilasciato un’intervista al giornale francese Diesefoot. Questi alcuni stralci:

«Il club sta lavorando bene, è molto importante. Ciò significa che possiamo guardare al futuro con fiducia. Viviamo un momento culminante e dobbiamo cercare di continuare su questa strada. Abbiamo dimostrato che possiamo competere con tutti e non abbiamo paura di nessuno. Con l’impegno i risultati arriveranno».

L’importanza di Garcia: «Ha capito il contesto. Ha studiato la situazione, è arrivato in un momento molto delicato. Sappiamo tutti che la Roma aveva vissuto momenti difficili, nel gruppo mancava fiducia. E’ stato bravo a capire rapidamente i problemi. Noi giocatori abbiamo molto rispetto per lui, non è facile per un allenatore francese che deve imparare la lingua, parlare con i giocatori. In Italia non lo conosceva nessuno, ora tutti lo vogliono. Quando è stato scelto, temevo che fosse un’altra scommessa rischiosa. Siamo andati alla ricerca di un allenatore in Francia mentre avevamo bisogno di certezze. Ma quando Garcia è arrivato qui, ha avuto un approccio particolare. Lui è diretto con tutti, tutti conoscono le sue idee, dal più giovane al più anziano. Non fa alcuna distinzione, questo è importante».

La fine del rapporto con Zeman: «Mi dispiace per come è finita. La colpa è di tutti, giocatori e allenatore. Forse più dei giocatori, perché non siamo riusciti a fare ciò che ci chiedeva».

Totti ha parlato anche del suo futuro: «Ho sempre detto che giocherò fin quando mi sento in forma. Il sogno di giocare tutta la mia carriera sempre nella stessa maglia è stato uno dei miei obiettivi. Sono sempre stato un tifoso della Roma. Oltre la vittoria della Coppa del Mondo nel 2006, il mio ricordo più bello è il titolo nel 2000-2001, quando ho indossato la fascia di capitano al braccio. E’ stato un orgoglio personale».

E ha ricordato quando poteva passare al Real Madrid: «E’ vero. Ho sempre ammirato il Real Madrid. Ti lusinga quando uno dei club più prestigiosi del mondo ti cerca. Quando abbiamo giocato al Bernabéu nel 2002 e abbiamo vinto con il mio gol, mi sono sentito orgoglioso. Se avessi lasciato Roma, sicuramente avrei vinto di più: campionati, coppe, forse il Pallone d’Oro. Ma io sono felice di essere rimasto nella mia squadra del cuore».

Fonte: Corriere dello Sport

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