(M.Calabresi) – I gemelli si sono riuniti a casa di Destro. Oggi ad Ascoli c’è Italia-Polonia U20, Quattro Nazioni. In campo Matteo e Federico Ricci. Uno è a Grosseto a farsi le ossa, l’altro era rimasto a Trigoria per fare il fuoriquota in Primavera.
Poi, cosa è cambiato?
«Prima della partenza per la tournée in America, Garcia mi disse: “Hai qualità, preferirei che rimanessi a Roma”. Sarei potuto andare in prestito, mi fidai: è stata la scelta giusta. Gli sono grato. È speciale: tratta tutti allo stesso modo, perché ci crede davvero».
L’esordio a Bergamo.
«Non poteva essere migliore. Stavamo perdendo, entrai dando il mio contributo per il pari: uno spettacolo. La maglia di quella partita ce l’ho in cameretta: la guardo spesso».
Dopo Bergamo, la «prima» all’Olimpico con il Catania.
«C’era tutta la famiglia allo stadio: ci speravano. Poi, sul 4-0, sulla lavagnetta è comparso il numero 10 vicino al mio…».
Il compagno di squadra che più l’ha impressionata?
«Sono cresciuto con il mito di Totti e De Rossi, mi ha colpito Gervinho. Devastante».
Quanto è cambiata la sua vita negli ultimi mesi?
«Tanto e poco allo stesso tempo. La gente mi riconosce per strada, sui social network mi seguono e sono contento: un minimo, però, penso di essermi meritato questo, per i sacrifici fatti, ma la strada è lunga».
E suo fratello Matteo?
«È felice, sia da fratello che da tifoso romanista. Mi chiede tante cose, anche di alcuni retroscena: sogno di giocare con lui, magari con la Roma…»
Intanto, siete insieme in Nazionale…
«Una grande gioia, per noi e la famiglia. Ci fa piacere che i nostri genitori siano orgogliosi. Cosa farò a giugno ? Ci penserò a fine stagione. Una cosa è certa: seguirò i consigli di Garcia».