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IL MESSAGGERO Garcia torna a sorridere

Rudi Garcia

(M. Ferretti) – Allarme cessato. Rudi Garcia può sorridere: Kevin Strootman potrà giocare domenica sera a Napoli. I controlli cui il centrocampista olandese si è sottoposto ieri, appena rientrato a Roma dalla Francia, hanno dato esito positivo: solo una contusione al ginocchio destro, come già diagnosticato a caldo dai medici della federazione olandese negli spogliatoi dello Stade de France a Saint Denis. Nessuna distorsione, nessun problema con i legamenti. Questo significa che già oggi Kevin potrebbe tornare ad allenarsi (ieri tanta fisioterapia). E che, quindi, sarà regolarmente al suo posto nel centrocampo giallorosso domenica sera al San Paolo.

MIRALEM ACCELERA

Rudi, ieri pomeriggio al Bernardini, ha potuto stringere la mano a tutti i suoi nazionali: c’è chi si è allenato nonostante avesse giocato mercoledì sera e chi invece ha preferito riposare. Tra coloro che sono scesi in campo, per un test misto contro la Primavera di Alberto De Rossi, anche Nainggolan e Pjanic. Il belga, a segno contro la Costa d’Avorio, aveva sulle spalle soltanto 45’ di amichevole; Miralem neppure quelli, visto che la Roma e la federcalcio bosniaca s’erano messe d’accordo per una presenza da puro panchinaro. Il fatto che Pjanic si sia allenato regolarmente significa che sta bene (benino) e che, quindi, contro il Napoli ci sarà. Del resto, tutta la diplomazia usata a Trigoria nei giorni passati tendeva proprio a quest’obiettivo. Ricapitolando: De Rossi squalificato (oggi sarà davanti alla Corte di Giustizia Federale per il ricorso), Nainggolan, Pjanic e Strootman abili e arruolati. La disponibilità dei tre centrocampisti consente a Garcia di poter giocare con due sistemi di gioco sfruttando gli stessi uomini. Il discorso tattico in vista di Napoli balla (almeno in partenza) tra il 4-3-3 e il 4-2-3-1: potendo contare su Nainggolan, Pjanic e Strootman, Rudi può sistemarsi sia con un centrocampo a 3 (4-3-3) sia con uno a 2 (4-2-3-1) variando soltanto la posizione di Pjanic. Intermedio nel primo caso; trequartista nel secondo. Nel 4-3-3, Radja sarebbe il vice De Rossi a tutti gli effetti, con Miralem e King Kevin ai suoi lati; nel 4-2-3-1, il belga avrebbe Strootman (che al San Paolo ritroverà Rocchi, l’arbitro che lo espulse in Coppa Italia) alla sua sinistra e Pjanic sarebbe il rifinitore alle spalle della punta centrale. A quel punto, in panchina ci sarebbero Taddei e il giovane Mazzitelli. Gli undici da mandare in campo contro il Napoli sembrano già decisi, e questo o quel modulo non modificherà la scelte di Garcia. Partiamo dalla difesa: De Sanctis tra i pali, Maicon a destra, Benatia e Castan difensori centrali e Torosidis a sinistra. Dodò non è ancora pronto, Romagnoli (convocato dal ct Prandelli per uno stage in Nazionale A la prossima settimana) resta (per ora) un’alternativa sia al centro che sull’esterno. Difesa a 4 comunque, insomma. Centrocampo a doppia possibilità e, quindi, attacco deciso ma condizionato dalle decisioni prese in mezzo al campo. I tre attaccanti saranno Gervinho, Destro e Florenzi nel 4-3-3 e anche in caso di 4-2-3-1: Destro punta centrale, Gervinho e Florenzi sugli esterni con Pjanic trequartista. Ipotesi panchina per Ljajic, ipotesi non convocazione per Totti che anche ieri ha corso blandamente: il capitano potrebbe tornare a disposizione per la partita di lunedì 16 all’Olimpico contro l’Udinese ma, di fatto, non si allena in maniera vera da quasi un mese. E questo spinge a ipotizzare che il suo rientro potrebbe esser anche più lontano.

PUBBLICO E SEGRETO

Oggi, come sempre accade a due giorni dalla partita, Garcia permetterà ai cronisti di seguire l’allenamento, solitamente molto ludico e poco indicativo per scoprire le mosse finali del tecnico francese. Stavolta, però, una novità c’è: Rudi ha deciso che la prima parte della seduta, una quarantina di minuti, sarà dedicata all’addestramento tattico (nei giorni passati gli è stato impossibile farlo, viste le tante assenze) e quindi vietata a occhi indiscreti. Accesso alla tribuna-stampa, perciò, posticipato. Segno che il francese non vuole lasciare nulla al caso, anche i minimi particolari, e intende sfruttare qualsiasi occasione per perfezionare il proprio lavoro.

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