Il tecnico della Roma Rudi Garcia ha tenuto la consueta conferenza stampa alla vigilia della gara di campionato che domani vedrà i giallorossi scendere a Napoli per lo scontro decisivo della stagione. Queste le parole dell’allenatore francese:
Come definisce questa sfida al San Paolo dove un mese fa avete perso 3-0?
“Non è la finale del campionato, rimangono 12 partite per noi, 11 per loro. Siamo sei punti avanti con una gara in meno, vuol dire che la pressione è su di loro. Se perdono è finita. A noi non cambierà niente, andremo comunque avanti. Siamo due squadre forti e spero solo di vedere uno spettacolo come si è visto nell’andata di Coppa Italia. Due squadre che giocano bene, a viso aperto, con un bravo arbitro e con un ambiente all’insegna del fair play”.
Come sta Strootman?
“Era solo una botta quella presa in nazionale. Ha recuperato e domani sera sarà con noi”.
Si aspettava di più dal Napoli dato come avversario della Juve ad inizio stagione?
“Sappiamo che sono forti, siamo due squadre di livello e può succedere di tutto. Dobbiamo fare in modo di mostrare che possiamo vincere la partita successiva, come abbiamo fatto dopo aver perso con la Juventus. Andremo al San Paolo con ambizione: spero di vedere una bella partita e per questo servirà che tutti i protagonisti in campo siano al 100%”.
Chi o cosa ruberebbe al suo amico Benitez?
“No, niente. Io sono contento con la mia rosa, con i miei giocatori. Non penso mai di dire cose del genere. Siamo secondi con una Roma quasi da record, vuol dire che la rosa è forte e fa la felicità del suo allenatore”.
Contro l’Inter gli attaccanti si sono scambiati poco per la prima volta. E’ stata una partita storta o forse un po’ di stanchezza?
“No, non penso. Non è un problema fisico della squadra contro l’Inter. Solo alcuni giocatori non erano al top, avevamo vissuto una settimana atipica. Abbiamo dimostrato nel secondo tempo che potevamo vincere la partita, quindi sul piano fisico stavamo bene. Sugli attaccanti, è vero che dobbiamo dare meno certezze agli avversari come abbiamo fatto spesso. L’Inter però giocava a 5, il Napoli a 4. Vedremo, abbiamo qualità in tutte le zone del campo e dobbiamo sfruttare le occasioni che possiamo creare in ogni momento. Domani dobbiamo essere più efficaci in difesa rispetto alle ultime partite contro il Napoli”.
Proprio sulla difesa, dove dovete migliorare visto che siete imbattuti da tante partite?
“Sugli errori individuale c’è poco da migliorare, sono cose che capitano. Dobbiamo difendere con più concentrazione, sfruttare meglio la fisicità sulle palle inattive sia in difesa che in attacco”.
E’ in Italia da 10 mesi: che idea si è fatto della situazione arbitrale e della giustizia sportiva?
“La tv è molto invasiva, dobbiamo decidere se serve ed usarla al 100% o neanche guardarla. Il “board” deve decidere se usarla o meno, il mestiere dell’arbitro è molto difficile. Così non si può andare avanti sicuramente, siamo nel ventunesimo secolo e bisogna sfruttare le tecnologie. Con dodici occhi di solito vedono meglio di sei, ma nel calcio non è così. Forse gli addizionali non si prendono le responsabilità. Come ho detto più volte, gli arbitri dovrebbero poter parlare pubblicamente e dovremmo poter ascoltare cosa si dicono con i giocatori”.
Cosa pensa del codice etico e cosa ha detto a De Rossi?
“Avere un codice etico è giusto, ha più lati positivi che negativi. Queste cose però portano a interpretazioni: quello che non mi è piaciuto è stata la condanna da parte del ct prima della squalifica effettiva. Forse era meglio convocarlo e poi dopo il giudice sportivo sarebbe stato mandato a casa. La tv però non vede tutto, come le statistiche. Non posso difendere Daniele perché vedendo l’immagine tutti sappiamo che era da rosso, ma parlando con lui, nemmeno si è accorto di averlo fatto e Icardi non si è minimamente lamentato. Il direttore di gara e i suoi assistenti non hanno ravvisato nulla. Il calcio non è il ping pong o la danza, è uno sport di contatto e non è facile avere un metro di giudizio preciso per tutti”.
In un momento fisico un po’ complicato per la squadra, un pareggio può andare bene?
“Sì, sarebbe buono ma non si può andare per pareggiare perché si finisce di perdere. Dalla prima con il Livorno all’ultima giocata con l’Inter, abbiamo sempre giocato per vincere. Dopo vedremo sul campo quello che succede, in base alle forze in campo e a quello che accade”.
Lei teme episodi arbitrali a sfavore della Roma o dall’incapacità dei personaggi?
“No, niente di tutto questo. Sono solo concentrato su quello che posso influenzare personalmente. Il gioco della squadra, essere forti nei duelli, sull’organizzazione in campo. Su questo posso agire, sul resto non mi concentro. Le responsabilità degli altri le lascio agli altri”.
Gervinho e Bastos, due approcci totalmente diversi. Come sta Bastos?
“Aveva bisogno di un mese per recuperare bene. Michel si è inserito nel gruppo in maniera eccezionale, sapevo che sarebbe riuscito subito. E’ un ragazzo intelligente e il gruppo ugualmente ad accoglierlo. Ha le qualità per aiutare le squadra, da attaccante o sulla fascia sinistra. Sta migliorando e ci aiuterà”.
Redazione GazzettaGialloRossa.it