(B.Tucci) – A che serve giocar bene se poi la classifica non si muove? Ora per la Roma il secondo posto è in pericolo, il Napoli è a tre punti, anche se bisogna recuperare la partita con il Parma. Perché la squadra giallorossa non punge più? Primo: manca Totti ed il capitano è il faro della manovra, oltre ad essere un buon finalizzatore. Secondo: Rudi Garcia non ha una punta vera. Destro è un giovane di discrete qualità, però non si è dimostrato quel che la società di Trigoria sperava dopo averlo strappato a molte concorrenti. Sarà forse per via del brutto incidente patito, sarà per la lunga assenza dai campi di gioco. Tutte buone ragioni, ma almeno per il momento Destro non è l’uomo che risolve i problemi dell’attacco romanista.
Insomma, il prossimo anno si dovrà tener conto di questo fattore determinante, così come si dovrà pensare all’acquisto di un portiere e di un degno sostituto di Totti, visto che il capitano avrà un anno in più e non può essere eterno. Allora, svanito il sogno scudetto (lo scrivo da tempo e da tempo ricevo email di duro rimprovero), è necessario ed indispensabile salvare il secondo posto per partecipare alla Champions senza la difficoltà dei preliminari. Come si potrà rendere più prolifico l’attacco della Roma? Ecco il problema su cui il mister dovrà studiare a lungo, se non vuole che il Napoli, allo sprint, rubi ai giallorossi quel traguardo che non può non essere raggiunto.
Delusi, ma anche ingenerosi. I tifosi della Lazio disertano l’Olimpico ed i biancazzurri perdono un’altra occasione per avvicinarsi all’Europa minore. Hanno ragione? Fino ad un certo punto. Contestano il presidente perché ha fallito la campagna acquisti in estate ed ha ripetuto i suoi errori pure nel mercato di riparazione di gennaio.È’ vero? In parte. Per esempio, si piange Hernanes ceduto all’Inter. Ma ricordate il «Profeta» degli ultimi tempi? Irriconoscibile. Infatti, spesso e volentieri finiva in panchina. Non dimenticherò mai le sue lacrime ai cancelli di Formello quando, nel contempo, implorava Lotito di lasciarlo andare all’Inter. Insomma, l’esame di coscienza deve essere generale. Un passo indietro, per carità. Dall’una e dall’altra parte. In parole semplici: i tifosi e il presidente debbono riprendere quel feeling che si è perso per la strada. Se non altro, per il bene della Lazio e per il suo futuro.