Il presidente della Roma, Thomas Di Benedetto, insieme ai suoi collaboratori Mark Pennes e Sean Barror è intervenuto al meeting “Leaders in football”, che si sta svolgendo a Londra.
Pennes sul suo profilo Twitter, fa sapere che si sono affacciati sugli spalti dello Stamford Bridge, lo stadio del Chelsea, per ammirare la struttura e capire cosa possibile realizzare di buono nel nuovo stadio della Roma.
Dal profilo Twitter di Open Gate, la società che cura la comunicazione di DiBenedetto e della cordata americana, scrivono che i dirigenti della Roma si trovano nella splendida suite di Gianluca Vialli nell’Hotel del Chelsea. A turno, gli invitati analizzano i cambiamenti nel calcio in vista del fair-play finanziario.
Poco prima delle ore 16, tocca a DiBenedetto che prende la parola sul palco del Leaders in Football. Il presidente giallorosso ha da un lato Bruce Buck, presidente del Chelsea, e dall’altro Niall Quinn, ex attaccante del Sunderland e dell’Eire.
“E’ una grande opportunità per me e per il mio gruppo di aver acquistato la Roma perchè c’è la possibilità di aumentare il brand di un marchio ancora non molto sviluppato. – spiega Thomas R. DiBenedetto – Occorreva partire però dall’aspetto tecnico. Ed è per questo che ci siamo affidati a Baldini e Sabatini che hanno scelto Luis Enrique. Baldini è un grande manager, Sabatini è tra i migliori come talent scout e Luis Enrique che studia e vuole proporre il gioco del Barcellona”
Poi dichiara: “Stiamo lavorando per trovare un accordo con grandi società americane. Abbiamo un accordo con una squadra giovanile presente in 5 stati. Per il momento condividere lo stadio Olimpico con la Lazio non è un problema. Anche in america succede lo stesso. A New York Giants e Jets dividono lo stadio. Stiamo però studiando alcune ipotesi che potranno migliorare lo stadio a livello di tecnologia e marketing”.
“In vista del derby del 16 ottobre stiamo lavorando insieme al Coni per studiare delle opportunità e fruttare al meglio lo stadio sia noi che la Lazio”. Parlando sempre di derby, ma questa volta della gara che si svolgerà sul prato dell’Olimpico dice: “Roma-Lazio è una partita speciale. Sabatini mi ha chiesto se capivo cosa volesse dire “derby”. Lui la compara alla “guerra civile“.
Inoltre, si pone un obiettivo ben preciso: “Nei prossimi tre anni ritorneremo in Champions League anche grazie ai nostri giovani talenti”.
Di Benedetto spiega le scelte della società, in primis di Franco Baldini, che tra una settimana sarà operativo a tempo pieno a Trigoria e di Walter Sabatini su Luis Enrique. “Ho sempre avuto la massima fiducia nel tecnico – dice DiBenedetto -. A maggior ragione ora che arrivano anche i risultati. Tutti i giocatori credono nella sua filosofia di calcio e basta vedere con quale impegno si allena e gioca un campione come Francesco Totti per capire che siamo sulla strada giusta. Menzione speciale dunque per il capitano giallorosso, un esempio per i giovani. Francesco è un leader, il simbolo di questa squadra. Sono ammirato dalla sua professionalità e dal suo talento”. Un concetto sul quale punta DiBenedetto è la classe messa però al servizio della squadra, che vorrebbe costantemente in Champions League e nell’elite del calcio che conta. “Da quando sono arrivato sono sempre più convinto di aver fatto la scelta giusta perché la Roma ha potenzialità enormi. Ma vogliamo crescere passo dopo passo, l’eredità che abbiamo trovato non ci ha permesso in estate di prescindere dal bilancio. Ma sfruttando al meglio le nostre possibilità commerciali penso che l’introduzione del fair-play finanziario ci potrà agevolare”.