(M.Cecchini) – Calcisticamente parlando, la forbice della vita non ha fatto molto per avvicinarli. Mattia aveva appena soffiato sulla torta di compleanno rallegrata da due candeline quando Francesco stava per esordire in A. Era il marzo del 1993 e il barometro del calcio italiano volgeva al bello (Milan e Juve finaliste in Champions e Coppa Uefa). Poco più di vent’anni più tardi, raccogliamo solo polvere di stelle e così, all’improvviso, quel bimbo felice e quell’«enfant prodige» indicano insieme una possibile strada di coppia che ha la Roma come sfondo. Parliamo di Destro e Totti, ovviamente, che due giorni fa contro l’Udinese hanno lanciato a Rudi Garcia un segnale: insieme si fa gol.
Quasi due gol In questa stagione, Destro e Totti sono partiti solo due volte insieme da titolari (contro Catania e Udinese): solo un caso che la squadra giallorossa abbia segnato 7 gol? Non crediamo, e per corroborare questa sensazione abbiamo esaminato i dati della scorsa stagione. Ebbene in campionato, partendo dal 1’, la coppia ha segnato 17 gol in 9 partite, rimanendo all’asciutto in una occasione. Nella Coppa Italia 20122013, il bottino è stato di 5 reti in 3 match, compresa quella senza segnature della finale con la Lazio. In totale, quindi, in due stagioni sono arrivati 27 gol in 14 gare, quasi 2 a partita. Inutile dire che questa prolificità possa interessare anche Cesare Prandelli, tanto più che ieri lo stesso Totti ha riaperto le porte all’azzurro. E non soltanto per lui. «Io Cassano lo porterei al Mondiale – ha detto a Il Romanista –. Io? Se sto bene, perché no…». Anche Destro due giorni fa ha lanciato la sua idea: «Mi vedrei bene con Francesco in Nazionale. Con lui mi trovo a mio agio, perché cerco di fare sempre i movimenti giusti. In questa stagione, poi, con noi la squadra ha segnato 7 gol in due partite…». Tornando a Totti, logico, però, che il cuore dell’intervista sia stata sulla Roma. «Lo scudetto è andato al 99%, ma il prossimo anno la Roma deve restare questa, allenatore compreso». Ma il capitano non vorrebbe blindare solo Garcia. «Pjanic al Psg? Non sto a dire ai giocatori di rimanere. Miralem è giovane, fenomenale, trovarne così in giro non è facile. Certo, una battuta gliela faccio spesso e volentieri, lui mi dice: “Sì, sì tranquillo”».
D’Alema & figlio Detto che gli scommettitori hanno già bancato il terzo figlio di Totti e Ilary, resta da segnalare come nell’incontro di ieri tra D’Alema e Renzi, l’ex premier (romanista) abbia portato in dono all’attuale primo Ministro proprio una maglia del capitano. Chissà che al Mondiale, non ne arrivi una per la Merkel. Un’altra ItaliaGermania con Totti in campo, d’altronde, meriterebbe ogni provocazione…