(L. Valdiserri) – La notte degli assist alternativi premia meritatamente la Roma, che batte il Chievo, fa 12 punti su 12 con le due veronesi e mette il Napoli nella condizione non semplice di dover sconfiggere oggi la Fiorentina per non perdere altro terreno nella volata per il secondo posto. Garcia riesce anche a dare una mezzora abbondante di riposo a Totti, nella gestione delle tante partite ravvicinate.
Però, poiché la perfezione non è di questo mondo, a pochi minuti dalla fine e con la gara già in ghiaccio da tempo, Benatia incappa nell’ammonizione che gli farà perdere lo scontro contro il Torino. Immobile- Cerci non sono la coppia migliore da affrontare senza il franco-marocchino, anche ieri imperioso in molti interventi. Però rientrerà De Rossi, scontate le tre giornate di squalifica, e questo aiuterà di sicuro la difesa che, a questo punto, dovrebbe vedere Romagnoli centrale, insieme a Castan. Chi si aspettava i tocchi vellutati di Totti e Pjanic ha visto invece l’harakiri di Cesar (retropassaggio di testa completamente sballato che manda in porta Gervinho) e laverticalizzazione «zemaniana» di Rodrigo Taddei, reaparecido migliore in campo, che ha infilato Destro e il 2-0 tra il presepe dei difensori del Chievo.
Sul vantaggio del primo tempo, la Roma ha costruito una ripresa di puro controllo. Anche troppo. Le sostituzioni di Florenzi e Bastos hanno dato ben poco e forse è anche questo calo di tensione che è costato l’ammonizione a Benatia nel finale. Il perfezionista Garcia non è parso felicissimo dell’ultimo quarto d’ora. All’andata la Roma conquistò proprio contro il Chievo il record delle dieci vittorie consecutive nelle prime dieci giornate di campionato, ma al termine di una partita molto difficile, decisa da una capocciata di Marco Borriello, unico gol stagionale dell’attaccante, nel frattempo emigrato al West Ham. Il ritorno è stato, invece, quasi una formalità.
Corini è stato completamente tradito dai due centrali difensivi e Cesar ha vinto la sfida del peggiore con Dainelli. Ha convinto poco, però, anche la mossa tattica di Rigoni davanti alla difesa, in un 4-5-1 che ha provato, con scarsi risultati, a trasformarsi in 4- 3-3 in fase offensiva. Un po’ meglio il 3-5-1-1 della ripresa. Ma ormai la gara era finita e il Chievo dovrà fare molto di più per salvarsi.
Dopodomani la Roma ritornerà in campo per l’anticipo del turno infrasettimanale, contro un Torino che ha ritrovato la vittoria e un grandissimo Immobile. A Garcia il compito di trovare la giusta misura nel turnover. Mercoledì, in Campidoglio, ci sarà invece la presentazione del progetto del nuovo stadio, passo obbligato per dare al club la solidità richiesta da una quotazione in Borsa e gli introiti per aumentare il fatturato. Sarà presente il presidente James Pallotta, apripista dell’arrivo a Roma del Presidente americano con la «P» maiuscola, cioè Barack Obama. La presenza di Pallotta, secondo il d.s. Walter Sabatini, potrebbe sbloccare il rinnovo di Pjanic, che ha il contratto in scadenza nel 2015 ed è corteggiato apertamente dal Paris Saint Germain e, sottotraccia, da Barcellona e Bayern Monaco. La qualità delle pretendenti fa capire perché Garcia non vorrebbe mai privarsi del bosniaco.