(A.Catapano) Daniele De Rossi si è piaciuto. «Anzi — ha confessato — mi sono pure divertito». Prandelli glielo aveva detto in tempi non sospetti. «Vedrai che prima o poi Luis Enrique ti metterà in difesa… Lui non ci credeva — racconta il c.t. azzurro —, ed io invece sapevo che se la sarebbe cavata». Così bene da farci un pensierino anche per il futuro. «Un giorno mi piacerebbe giocarci stabilmente — annuncia lui —, anche se si fa più fatica». Su questo, Prandelli ha le idee molto chiare. «Io lo preferisco nella versione centrocampista, uno dei migliori al mondo. Diciamo che da ieri sera lunedì, ndr so che anch’io potrò contarci in caso di emergenza». Luis convertito? Daniele De Rossi (…) è piaciuto a tutti. Luis Enrique ha gongolato. «Un calciatore in grado di fare il regista, l’interno e il difensore, e segna pure!». Con uno così, dovresti stare già a metà dell’opera. Non nel cantiere Roma, però: una squadra ancora alla ricerca di se stessa, senza un’identità precisa, un giorno catalana e un giorno catenacciara. (…) Napoli dirà se l’«italianizzazione» dell’asturiano è definitiva o se è stata solo una debolezza passeggera. De Rossi — che al San Paolo tornerà in regia — ha apprezzato. «Soprattutto l’atteggiamento: grandissima gara, stiamo migliorando». Prendere o lasciare De Rossi piace a tanti, soprattutto all’estero. E qui si finisce a parlare del suo contratto in scadenza. Il ragazzo piace al Manchester City. Ma anche al Chelsea e al Real Madrid. Già, potrebbero aver ribussato anche loro. Sergio Berti dal suo orecchio ci sente bene, del resto fa il suo mestiere: ascolta le sirene inglesi e tiene sulla corda la Roma. Troppo per Baldini, che sta perdendo la pazienza. L’ultimo contatto tra i due è stato piuttosto vivace, il d.g. pur di portare a casa il risultato presto. (…) La Roma — che ne discuterà anche nel Cda di oggi — si è spinta a offrire un quinquennale da 6 milioni caricati più nelle stagioni conclusive: prendere o lasciare, e nel malaugurato caso assumersene le responsabilità. Fate in fretta Sabatini si augura che la questione sia risolta prima di gennaio, vuole avere le idee chiare. Borriello, indipendentemente, finirà di nuovo sul mercato. Osvaldo dà sufficienti garanzie, nonostante le paturnie. L’italoargentino non sarà multato per il vaffa al motivatore Llorente, né per non essersi fermato in panchina dopo il cambio. Sabatini, che lo aveva già rassicurato dopo il caso Lamela, ci parlerà solo per raccomandargli di salutare il compagno che lo sostituisce era Borriello!. In tutto questo calderone, ci mancava l’ultima voglia di Cicinho: «Torno in Brasile, vado via da Roma». (…)