(A. Pugliese) – Se questi tre punti siano più con vista Juventus o Napoli lo si capirà solo tra un po’. Sta di fatto che la Roma supera il Parma nel recupero del 2 febbraio (partita sospesa per pioggia) e si colloca proprio a metà tra le due avversarie: a -8 dalla Juventus ed a +9 dal Napoli. Quella dell’Olimpico è una vittoria voluta, con un Maicon straripante, Taddei (non segnava dal 21 dicembre 2011) e Gervinho tirati a lucido e Miralem Pjanic sempre bello a vedersi in ogni angolo del campo, questa volta ancora di più per i suoi 24 anni. Per il Parma, dopo una striscia di 17 risultati utili, arriva invece il terzo k.o. consecutivo, dopo quelli con Juventus e Lazio.
DENTRO AL LUNAPARK — Si comincia ripartendo dall’8’20” e subito sembra di essere finiti dentro ad un lunapark. In soli 8 minuti piovono tre gol buoni, uno annullato per fuorigioco (giusto, assist di Maicon per Gervinho sull’1-0) e almeno un paio di brividi per De Sanctis (il primo già al 9′, con Amauri che di testa mette fuori da buona posizione). Donadoni paga in difesa l’assenza di Paletta (Molinaro centrale) e senza Cassano rilancia Amauri, con Biabiany e Schelotto che provano a pungere sugli esterni. Garcia è senza Nainggolan, ma ha un Taddei formato chic. Ed è lui infatti ad aprire il lunapark, pescando in verticale Gervinho che apre e chiude l’azione del vantaggio, ribadendo in rete il pallone di Destro finito sul palo. E’ l’inizio delle danze, con Acquah che al 15′ si prende gioco della difesa giallorossa e brucia De Sanctis destreggiandosi nello stretto tra 4 e Totti (gol n. 234 in Serie A, il 20° in carriera al Parma) che un minuto dopo mette alle spalle di Mirante il solito assist al bacio di Pjanic. Il fatto è che in campo non ci sono equilibri, nonostante Marchionni e De Rossi provino a darli, cercando (invano) di tenere compatte le squadre. Così Destro prima si divora il 3-1 (in fuorigioco, ma la sua posizione è buona) e poi è sfortunato al 41′ (traversa di testa, sull’ennesima iniziativa di Maicon), mentre Benatia in fase difensiva è costretto agli straordinari per arginare gli inserimenti gialloblù.
AUGURI MIRE — Si riparte e Pjanic dopo solo 4′ di gioco trova il modo migliore per farsi gli auguri per i suoi 24 anni, insaccando di giustezza un pallone che danza in area, dopo la solita percussione di Gervinho. E’ il gol che chiude di fatto la partita, perché il Parma si allunga ancora di più e per la Roma si aprono spazi dove fare male con le ripartenze di Gervinho. In più Parolo ed Acquah in mezzo al campo perdono puntualmente tutti i duelli a distanza con Pjanic e Taddei ed allora per la squadra di Donadoni diventa davvero dura rientrare in partita. Biabiany prova a regalare ancora vivacità all’attacco emiliano, ma è ancora la Roma ad andare vicino al gol al 36′, con Molinaro che salva sulla riga un bello spunto di Torosidis. Il 4-1 arriva però sul successivo angolo, con il colpo di testa di Taddei e l’estasi totale dell’Olimpico. Prima della fine, però, c’è ancora tempo per il gol dal limite di Biabiany. Poi il fischio finale, da capire solo se con vista sulla Juventus o sul Napoli.