(C. Zucchelli/M. Cecchini) – «Teso… Vedere i propri ex compagni (amici) sarà strano…». Parole e musica (via twitter) di Radja Nainggolan, che tra due giorni tornerà a Cagliari col cuore in subbuglio. Comprensibile. Il ninja giallorosso in Sardegna è rimasto dal 2010 fino al gennaio scorso, innamorandosi perdutamente di quella terra, di quella gente e, in particolar modo, di una ragazza chiamata Claudia, che è divenuta sua moglie e gli ha regalato una figlia, Aysha, nata appunto a Cagliari.
Verso il Mondiale Nainggolan, però, dovrà necessariamente mettere da parte i sentimenti, perché la sua Roma insegue un sogno troppo grande per potersi permettere di rallentare al Sant’Elia. Lo scudetto chiama, ma non solo: anche il Mondiale, visto che il centrocampista non ha perso le speranze di una convocazione. «Non so dire se il Cagliari fosse un club troppo piccolo per essere chiamato in Nazionale – ha detto a Rtbf sport -, ma ho ricominciato a sperare dopo il mio arrivo a Roma. Penso di meritare il Mondiale, poi sarà l’allenatore a decidere. So bene che ci sono un sacco di giocatori per il centrocampo: Kevin De Bruyne, Axel Witsel, Marouane Fellaini, Moussa Dembele, Steven Defour, Nacer Chadli e Timmy Simons, ma il c.t. non dovrebbe guardare i nomi, bensì i benefici. Cosa posso dare in più alla nazionale? Quello che do in un qualsiasi club quando gioco: io voglio vincere sempre». Per questo a Cagliari e a Roma si sono subito innamorati di lui.