(C.Zucchelli) Uno giocherà domani la partita numero 451 della sua vita da romanista a Cagliari. L’altro, che ha giocato lo stesso numero di incontri in maglia giallorossa, lo guarderà da casa. Consapevole che, da sabato prossimo contro l’Atalanta, non sarà più il secondo romanista con più presenze di sempre. «Ma non mi dispiace – giura Giacomo Losi – perché dopo l’inarrivabile Totti, mi sorpasserà un altro romano: Daniele De Rossi». Definito praticamente da sempre capitan futuro, nato e cresciuto alle spalle del numero 10, De Rossi diventa adesso, anche per i numeri, il più romanista di sempre dopo Totti. «Se lo merita – dice ancora Losi – perché nel calcio di oggi restare fedeli a una squadra, così come a un amore, anche calcistico, non è facile. Lo hanno fatto tutti e due e sarebbe bello che, contro l’Atalanta, visto che sicuramente sarò allo stadio, ci fosse la possibilità di organizzare qualcosa, di fare una foto in campo magari tutti e tre insieme, un podio romanista».
SOMIGLIANZE Non romano però, visto che Losi è nato a Cremona. Lui però si sente cittadino della capitale da sempre, da quando è stato ribattezzato «Core de Roma»: «Non è passato un giorno senza che io pensassi a questa squadra e a questa città che mi hanno dato tanto. L’ho amata e la amo con passione, la stessa che rivedo in De Rossi. Daniele è molto simile a me, come ardore in campo, come fuoco che ha dentro quando gioca. E’ bello che, almeno per una giornata, avremo lo stesso numero di partite con la Roma». E pazienza se le sue sono state praticamente «tutte da 90 minuti», mentre quelle di De Rossi, e dei calciatori moderni in genere, no.
LA FESTA Su un campo dove non ha mai vinto e contro una squadra a cui ha segnato 3 reti in carriera (l’ultima nel 2011), De Rossi spera che quella di domani sia una giornata di festa a prescindere dalle 451 presenze. «Lo merita lui e lo merita la Roma – aggiunge Losi – perché ha fatto e sta facendo un cammino straordinario. In campo e fuori, visto che sta crescendo molto come società. Il presidente Pallotta e tutti i manager, tra l’altro, si dedicano molto a noi ex calciatori».
PATRIMONIO Gli americani, d’altronde, sono molto attenti al passato delle società sportive, mentre sembrano avere meno a cuore i calciatori attuali. La gestione Usa della Roma non fa eccezione, tanto che all’inizio sembrava essere in atto un processo per cui i romani, vedi Totti e De Rossi, non erano più al centro del progetto tecnico e d’immagine. E invece il capitano ha rinnovato il contratto fino al 2016 e tagliato il traguardo delle 700 presenze, mentre Daniele è diventato uno dei calciatori più pagati della Serie A e, da domani, sarà sul secondo gradino del podio tra i calciatori più presenti di sempre in giallorosso. Non male per uno che, parole sue, ad agosto andava a giocare un’amichevole con la Ternana e non sapeva «neanche perché».