(A.Austini) – Signori e signori, da oggi non ci sarà più bisogno di invocare la moviola in campo per correggere gli errori di un arbitro. L’hanno usata con Destro, pazienza se a posteriori e senza rivedere la norma (Art. 35 codice di giustizia sportiva) che disciplina la prova tv. Poco importa: la regolarità del campionato era già compromessa da un pezzo.
L’attaccante della Roma, come era nell’aria, è stato squalificato per quattro giornate. Una per l’ammonizione (ingiusta) comminata dall’arbitro Massa dopo una sua scivolata in area (e non una simulazione), le altre tre decise dal «giustiziere sportivo» Gianpaolo Tosel, sempre lui, con l’utilizzo appunto della prova tv: la manata con cui ha colpito Astori, probabilmente senza accorgersene perché aveva gli occhi chiusi, è stata giudicata una «condotta violenta» nonostante il difensore del Cagliari sia rimasto in piedi.
Dopo la segnalazione del procuratore federale, per applicare la squalifica serviva che Massa ammettesse di non aver sanzionato quel gesto nonostante il gioco fosse ripreso con una punizione in favore del Cagliari. Detto, fatto. Lunedì l’arbitro ha scritto non una ma due email al giudice. La prima inviata alle 11.58 per comunicare che «né io né i miei collaboratori abbiamo visto l’episodio relativo alla manata di Destro», un’altra a cinque ore di distanza in cui, evidentemente per rispondere a una successiva sollecitazione specifica, aggiunge che «ho accordato un calcio di punizione diretto a favore del Cagliari per una trattenuta (normale fallo di gioco) commessa dal calciatore Destro ai danni di Astori. La successiva manata di Destro non è stata vista né da me né dai miei collaboratori». In sostanza ha fischiato un altro fallo. E pensare che lo stesso direttore di gara aveva incrociato i dirigenti giallorossi Baldissoni e Fenucci nel post gara e, interrogato su Destro, aveva assicurato: «Ho visto, ho visto».
Ma contano solo gli atti ufficiali. Quelli in cui Tosel scrive che Destro «appoggiava da tergo la mano destra sulla spalla destra dell’antagonista ed in rapida successione, con un ampio ed energico movimento del braccio sinistro portato all’altezza della spalla, lo colpiva con una manata al capo. Immediatamente dopo, il Destro cadeva bocconi al suolo con atteggiamento sofferente». Quanto basta per riconoscere nel gesto «inequivocabilmente gli estremi della condotta violenta». Il delitto perfetto. Letta così, sarà difficile per la Roma ribaltare la sentenza in sede di ricorso. La doppia specifica dell’arbitro è una solida «copertura» per il giudice, scottato dal recente caso di Frey del Chievo in cui è stato smentito dalla Corte Federale che ha dichiarato «inammissibile» la prova tv e cancellato l’intera squalifica dei tre turni.
Una farsa infinita. In cui le regole vengono di volta in volta intepretate. E l’input parte sempre dalle televisioni, sulla carta imparziali ma nei fatti no. Il contatto Destro-Astori è stato trasmesso centinaia di volte da Sky (a cui la Roma non concederà la consueta intervista settimanale di un giocatore), Mediaset e Rai. Tanto per citare l’ultimo esempio, non è stato fatto lo stesso con la manata di Chiellini ad Emeghara in Juventus-Livorno di lunedì. D’altronde il difensore bianconero gode di una sorta di immunità in serie A: l’ultima espulsione risale al torneo 2007/08, gli altri due «rossi» sono arrivati nelle competizioni europee. Altri esempi recenti: 1) nell’ultimo derby romano Candreva colpisce Torosidis sul volto, l’arbitro non vede e l’unico replay va in onda durante il match; 2) Tevez dà una manata sul volto a Paletta in Juve-Parma, niente cartellino, niente prova tv ed espulsione successiva di Amauri; 3) Montolivo simula in area e conquista un rigore contro il Parma, il giudice, che dovrebbe secondo le regole squalificarlo, non fa neppure menzione dell’episodio.
Ormai è tardi, ma vedremo se la Corte Federale deciderà di riportare un minimo di coerenza con Destro, un ragazzo passato in un attimo dall’esaltazione alla paura di perdere il Mondiale. In un sistema ormai alla deriva – Baldissoni dixit – è un azzardo fare qualsiasi previsione. Ad oggi, il romanista dovrà saltare le gare con Atalanta, Fiorentina, Milan e Catania. Tornerà invece disponibile per Roma-Juventus, la partita che difficilmente avrà un senso per lo scudetto. Il campionato dei due pesi e due misure, d’altronde, lo ha vinto da un pezzo la Signora.