(T. Carmellini) – Un altro record eguagliato, un altro successo: netto. La Roma è forte, molto forte e viaggia col vento in poppaporta a 24 il numero di successi stagionali(come nelle stagioni di Spalletti e Ranieri finite entrambe con uno scudetto sfumato all’ultima giornata) ma con cinque partite ancora da giocare: e a sole tre lunghezze dal record di punti realizzati nella sua storia. I numeri dicono molto ma non tutto di questa serata che vale da riscatto per chi finora non aveva avuto modo o spazio di mostrare le sue qualità, o per chi (vedi Ljajic) non sembrava pronto per questa Roma. Alla fine il giovane serbo, cambiato nel finale da Garcia uscirà tra gli applausi: un bel segnale per il futuro.
Senza sei titolari Garcia si affida alla Roma-2 ammesso che la qualità mostrata in campo contro l’Atalanta si possa definire tale. Vero è che la squadra di Colantuono non ha più molto da chiedere a questo campionato, ma la Roma vista ieri all’Olimpico fa paura, sembra aver assimilato gli schemi di Garcia e non soffrire queste assenze pesanti. Lunga la lista dei titolari che non hanno potuto prender parte all’anticipo serale di questa 33ª giornata che fissa a -5 il ritardo sulla Juve e porta a +15 il vantaggio sul Napoli, ma rischia di non cambiar molto in un finale di campionato già scritto. Balzaretti, Benatia, Strootman per infortunio oltre agli squalificati Destro (puntuale lo striscione sposto dalla Sud contro la Lega e Sky sulla querelle delle tre giornate extra inflitte al bomber romanista), Florenzi e Pjanic sono giocatori che non si lasciano fuori a caso, ma la crescita di questo gruppo è anche quella di poter dimostare di saper giocare un bel calcio a prescindere.
Tredici minuti sono così un tempo accettabile per archiviare la pratica Atalanta: di fatto mai aperta. Spacca la partita il secondo gol stagionale di Taddei (ma pensa te) arrivato al termine di una delle tantissime azioni corali di una Roma che entra da tutte le parti. Gervinho è in gran serata, Totti torna a distribuire palloni dei suoi, e lì dietro c’è un De Rossi formato mondiale che dispensa ritmo e serenità. Ma è tutta la squadra che gira a mille, padrona incontrastata del campo arriva al tiro da tutte le parti costringendo il buon Consigli agli straordinari. Inevitabile arriva alla mezz’ora il raddoppio, anche questo al termine di un’azione concretizzata nel finale da un tocco del solito Totti, per un’instancabile De Rossi: la palla indietro per Ljajic è di quelle con su scritto «spingere». Il giovane serbo non se lo fa dire due e segna un gol liberatorio che gli fa tornare il sorriso e ritrovare l’affetto dell’Olimpico (nella ripresa centrerà anche un palo da fenomeno).
È il gol che taglia le gambe all’Atalanta inerme davanti a questa Roma a tratti straripante. Così la ripresa è di contenimento, torna alla mente il tiki taka di enriqueana memoria, con i giallorossi che tengono palla e aspettano varchi per colpire mostrando una padronanza assoluta del campo. Piedi e velocità e proprio su quest’asse si concretizza il terzo gol romanista che chiude definitivamente la gara: tacco di Totti, tocco delizioso di Ljajic per Gervinho che allunga il passo e castiga di nuovo Consigli realizzando il suo decimo gol stagionale.
Finita? Macché la Roma continua a fare il suo gioco mollando qualcosa solo nel finale rilassandosi e concedendo a dieci minuti dalla fine all’Atalanta l’inutile gol della bandiera con Migliaccio: cambia nulla e arriva un altro fine settimana a -5 aspettando il monday night della Juve. Sognare a questo punto è gratis e se oggi il Napoli dovesse perdere contro la Lazio anche il secondo posto, dopo la Champions, sarebbe matematico: non male con cinque gare ancora da giocare.