(V. Meta) – Stangata confermata per Mattia Destro. Ieri la Corte di Giustizia Federale ha respinto il ricordo presentato dalla Roma per le tre giornate di squalifica inflitte all’attaccante per la manata ad Astori, non sanzionata dall’arbitro ma rilevata dalla prova tv. Quasi tre ore di camera di consiglio non sono servite ai giudici federali per rivedere la sentenza di Tosel: a Destro non resta che rassegnarsi a saltare le prossime tre partite, quella di domani sera con la Fiorentina, quella con il Milan del 25 aprile e poi ancora la trasferta a Catania. Un boccone amaro da mandare giù per Mattia, che non ha seguito in via Allegri il dg Baldissoni e l’avvocato Conte, ma ha preferito attendere l’esito della discussione del ricorso a Trigoria, dopo aver preso parte all’allenamento del pomeriggio. In realtà le speranze di ottenere la cancellazione della squalifica non erano molte, per quanto la strategia della Roma fosse stata delineata con estrema precisione. «Giuridicamente abbiamo detto tutto quello che c’era da dire», ha dichiarato Baldissoni lasciando la Figc intorno alle 15.
La società aveva puntato sull’inapplicabilità della prova tv, facendo leva sulle dichiarazioni rese al termine dell’incontro dagli ufficiali di gara (che avrebbero ammesso di aver visto l’episodio), e dall’altro sul fatto che il colpo di Destro non potesse essere catalogato come “condotta violenta” trattandosi di un gesto inserito in un’azione di gioco. Rispetto a quanto avvenuto col caso di Frey del Chievo, la Corte non ha potuto tenere conto del lavoro del giudice sportivo Tosel, che si è cautelato allegando agli atti ben due mail dell’arbitro Massa in cui il direttore di gara sottolinea che nessuno («né io né i miei collaboratori») ha visto la manata di Destro successiva al fischio con cui è stata invece sanzionata «una trattenuta (normale fallo di gioco)». Una sentenza che a questo punto sembra destinata a segnare un punto di non ritorno, come sottolineato dall’avvocato Conte: «Dovessero confermare la squalifica – le parole del dg -, farebbe giurisprudenza». Mai prima d’ora, infatti, la prova tv aveva funzionato da moviola, modificando una decisione dell’arbitro, che il contrasto Destro- Astori lo aveva visto e aveva lasciato proseguire. A questo punto non è da escludere che la Roma presenti un ulteriore ricorso, questa volta all’Alta Corte del Conti, come ha fatto di recente per appellarsi contro la chiusura di due terzi dello stadio per discriminazione territoriale. In ogni caso, domani a Firenze Garcia dovrà fare ancora a meno del suo attaccante più in forma. Destro non si aspettava miracoli, però era il primo a sperare se non nella cancellazione, almeno in uno sconto che gli abbuonasse l’ultimo dei tre turni di stop (che però in assoluto era l’ipotesi più improbabile) e gli permettesse di tornare a disposizione di Garcia per la trasferta di Catania. Invece dovrà stare a guardare fino al 9 maggio, quando all’Olimpico arriverà la Juventus. Sarà l’ultima partita utile prima della diramazione della lista dei pre-convocati per il Mondiale del ct Prandelli, che restringerà a circa una trentina il numero dei possibili membri della spedizione Brasile. Da questo elenco sarà poi tratto quello dei definitivi ventitré che il 3 giugno andrà consegnata alla Fifa. Escluso dai quarantadue che a inizio settimana si sono radunati a Coverciano per una sessione di test atletici in quanto le tre giornate di squalifica non erano compatibili con il famigerato codice etico di Prandelli, Destro si ritrova a dover interrompere sul più bello una stagione da record, che dal suo rientro in campo (proprio contro la Fiorentina) lo ha visto segnare a un ritmo spaventoso. Il rischio possa ritrovarsi a guardare i Mondiali da casa c’è ancora, scongiurarlo starà al buon senso di Prandelli.