(M.Calabresi) – In quasi 38 anni, Francesco Totti ha realizzato quasi tutti i sogni possibili. Ne mancano pochi, uno di questi lo ha confessato qualche tempo fa da Maurizio Costanzo: “Vorrei vincere la Champions League”. Difficile che ci riesca, intanto si accontenterà di giocarla di nuovo, e sarà già un grande traguardo, a tre anni dall’ultima apparizione sua e della Roma (8 marzo 2011, ottavi di ritorno a Donetsk). Oltre che un uomo e un calciatore, Totti è anche un papà realizzato: oggi, tra l’altro, nel consueto allenamento “ludico” che precede di due giorni la partita (e che Totti ha svolto con il gruppo), in campo è sceso anche il figlio Cristian, di otto anni. Che con Francesco e gli altri romanisti ha scambiato qualche passaggio, dimostrando di avere un discreto tocco del pallone.
NEMICO — Era poco più di un ragazzino, Totti, la sera del 13 ottobre 1996: con Carlos Bianchi -– che avrebbe voluto cederlo alla Sampdoria – in panchina, portava ancora la maglia numero 17, ma a 20 anni appena compiuti aveva già fatto capire di avere un talento fuori dal comune. Quella sera, Totti segnò il primo dei suoi dieci gol al Milan (sette in campionato e tre in Coppa Italia), uno dei più belli: pallone rubato a Sebastiano Rossi ed esterno destro chirurgico a porta vuota. L’ultimo, invece, è lontano quasi cinque anni: 24 maggio 2009, gara di addio di Paolo Maldini, punizione che diede alla Roma il 3-2 finale. Non ci saranno né Rossi né Maldini, venerdì, ma Balotelli sì, e chissà se i due ripenseranno al calcio che Totti rifilò a SuperMario nella finale di Coppa Italia del 5 maggio 2010, quando Balotelli giocava nell’Inter.