(A. Serafini) – Se non sarà rivoluzione sul mercato, si ripartirà da chi si è conquistato la riconferma in campo. Tra il campionato e l’agognato ritorno in Champions League, le strategie giallorosse per il futuro sono delineate da tempo, con l’unico, grande dubbio legato al rinnovo contrattuale di Pjanic.
A Trigoria tutto tace, anche perché il braccio di ferro tra le due parti continua. Il centrocampista bosniaco, che Garcia reputa fondamentale nello scacchiere romanista, ha già mostrato le sue carte alla dirigenza romanista: firmerà il prolungamento fino al 2018, ma soltanto a certe condizioni. Il numero 15 ha mostrato più volte la volontà di rimanere nella capitale, tendendo anche la mano alla società. Almeno dal suo punto di vista. La richiesta di Pjanic (supportato dal suo entourage in cui spicca la figura predominante del padre) è ferma a 4 milioni di euro netti all’anno, una cifra inferiore ai circa 4,5 milioni a salire che Psg e Atletico Madrid gli hanno promesso da tempo.
Il club spagnolo, d’altronde, non molla l’osso da circa due anni, considerando che già nella scorsa estate sulla scrivania di Sabatini era arrivata un’offerta preliminare da circa 12 milioni salita successivamente fino a 15. La volontà di Garcia bloccò poi ogni possibilità di cessione del ragazzo (con contratto in scadenza a giungo 2015), invitando oltretutto la società ad affrontare in fretta il discorso rinnovo. Le tappe nella trattativa hanno registrato momenti di alti e bassi, fino all’ultima proposta del club ferma da mesi a 3,5 milioni annui più eventuali bonus e l’inserimento di una clausola rescissoria da 35 milioni: un tetto considerato massimo per i parametri societari del monte ingaggi, visto che i dirigenti temono di creare un effetto domino all’interno dello spogliatoio qualora alzassero la posta. Entrambe le parti sono convinte di essere già venute incontro all’altra e la distanza economica che rimane ancora in ballo potrebbe determinare qualsiasi scenario.
Se Pjanic non accetterà la proposta romanista, la cessione in estate, a cifre inferiori al suo real valore, sarà praticamente inevitabile per un giocatore che fra 6 mesi potrebbe liberarsi e accordarsi con un altro club a parametro zero.
Un caso limite per Garcia, che non accetterà ulteriori partenze eccellenti. Nessuna offerta «monstre» si è finora materializzata per Benatia e l’obiettivo rimarrà quello di non intaccare, cercando soltanto di migliorarlo, un gruppo unito e già rodato. Discorso valido anche per Ljajic, considerato a Trigoria uno dei talenti su cui puntare nella prossima stagione. La cura educativa Garcia sembra aver rivitalizzato il serbo, pronto a trovare la consacrazione anche a livello europeo. Un eventuale nuovo arrivo in attacco è legato alla conferma di Bastos, su cui la società sta riflettendo in questi giorni. Idem per Toloi.