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IL MESSAGGERO Conte: “Garcia parla da provinciale”

Antonio Conte
Antonio Conte

(U. Trani) – Sale la tensione nella volata per il titolo. In attesa di Sassuolo-Juventus, stasera a Reggio Emilia, e dello scontro diretto, penultima giornata all’Olimpico, la corsa scudetto si accende anche a gioco fermo. Rudi Garcia, giovedì a Trigoria all’ora di pranzo e alla vigilia dell’anticipo con il Milan, attacca con furore, chiamando all’impegno e non alla ritirata le avversarie dei bianconeri; Antonio Conte, ieri mattina da Vinovo poco prima di mettersi in viaggio e aspettando il monday night contro la terzultima in classifica, replica acido, prendendosela direttamente con il francese di Nemours e definendolo «provinciale». Tra i due tecnici, fin qui, nessun dissidio. Anzi stima reciproca, manifestata in più di un’occasione. Lo spargimento di veleno in pubblico tra il primo in classifica e l’inseguitore scuote insomma questo weekend. Prima del posticipo al Mapei Stadium il distacco tra le due Grandi Rivali è tornato a essere di 5 punti. Vantaggio comunque di sicurezza per la capolista, nonostante il gruppo giallorosso non abbia ancora alzato bandiera bianca e anzi spinga forte sull’acceleratore per tentare il ribaltone, come dimostrano i 9 successi consecutivi.

FURIA BIANCONERA – «Parole provinciali, da tutti i punti di vista: sono rimasto sorpreso da quanto detto da Garcia. Se le sommiamo a quelle sugli aiutini, le possiamo catalogare nelle chiacchiere da bar. Lui deve sapere che sono tre anni che siamo in testa alla classifica. Chi gioca contro di noi fa sempre la partita della vita». Conte parte a testa bassa, tira in ballo l’intervista di Totti a Il Messaggero sui favori ai bianconeri (concetti ribaditi durante la stagione anche da De Rossi e De Sanctis), ma si scaglia soprattutto contro il collega. «Non penso che il nostro campionato dovesse aspettare il signor Garcia per portare più motivazioni a coloro che giocano contro la mia squadra. È una mancanza di rispetto nei confronti di tutti: dei tecnici che fanno le formazioni, dei club che investono per puntare alle coppe europee o alla salvezza e dei calciatori che scendono in campo. Anche dei tifosi. Perché non penso che quelli del Livorno, del Bologna o dell’Inter possano arrivare allo Juventus Stadium e pensare che la propria squadra non si impegni».

REPLICA UFFICIOSA DA TRIGORIA – Il duello infinito diventa sempre più vibrante e l’estate passata più lontana. Dopo Ferragosto, la Roma ospitò la Juve prima della finale di Supercoppa Italiana, permettendo a Conte di allenare i suoi giocatori a Trigoria. Ora il club giallorosso è meno conciliante. Si schiera apertamente al fianco Garcia e fa sapere, dopo lo scambio di opinioni tra il dg Baldissoni e il ds Sabatini, di «condividere» la sua posizione. Evitando risposte ufficiali, ribadisce indirettamente che va presa come «una denuncia nei confronti di un tipo di cultura sportiva diffuso in Italia, soprattutto a livello mediatico, che lui non comprende: ad essere provinciale non è Garcia, ma l’atteggiamento di alcuni protagonisti del calcio italiano che accettano (e giustificano) passivamente una sconfitta ancor prima del fischio d’inizio». Ricordiamo l’esternazione del francese: «Dal Sassuolo mi aspetto che giochi come una squadra che vuole salvarsi e schierando i migliori. Non è sempre stato così per chi è andato a Torino. Non voglio vedere il Sassuolo che lasci i giocatori più bravi in panchina, nè sentire allenatori che nel dopo partita dicano: “Abbiamo perso solo uno a zero, che bel risultato”». Riferimento al comportamento delle ultime due ospiti allo Juventus stadium: il Livorno di Di Carlo rinunciò a schierare alcuni i titolari per preservarli per la sfida interna con il Chievo (il presidente Spinelli fu molto sincero nell’annunciare l’accantonamento volontario dei diffidati) e il Bologna di Ballardini si accontentò dell’onorevole sconfitta di misura. Garcia incassa con stupore la reazione di Conte. «Non ce l’avevo nè con lui nè con la Juve, ma con alcune avversarie» il suo pensiero. Nell’elenco pure il Genoa, il Torino e il Chievo, presidenti e colleghi inclusi. E Berardi, proprio del Sassuolo: l’attaccante, in comproprietà con il club bianconero, ha saltato le due sfide con la Juve perché squalificato. Oggi Rudi riceverà il premio Prisco a Chieti.

GARANZIA DALL’EX – «Il Sassuolo se la giocherà alla morte contro la Juventus». L’ex giallorosso Eusebio Di Francesco raccoglie l’invito di Garcia. Anche se non condanna lo sfogo di Conte: «Può essere successo che qualche squadra si è dichiarata, come il Livorno, ma condivido quello che ha detto Conte: ci vuole rispetto anche per le piccole e per gli allenatori che vanno a giocarsi le partite con il coltello tra i denti come faremo noi contro i bianconeri. Per noi questa partita vale tantissimo: vogliamo salvarci e dobbiamo giocarci le nostre chance dal primo all’ultimo minuto, senza paura. Conte ha alternative di primo piano, mentre manca qualcosa a me come squalificati, considerata la mia rosa. Ma sono convinto che chi scenderà in campo farà una grande gara». Nella notte di Reggio Emilia, il Sassuolo ha la possibilità di dimostrarlo.

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