(F. Angeli/L. D’Albergo) – Colpi di pistola, feriti, lanci di petardi e scontri. A poca distanza dall’inizio della finale di Coppa Italia Fiorentina Napoli, allo stadio Olimpico è guerriglia. Tre tifosi del Napoli sono stati raggiunti da colpi di pistola, in viale di Tor di Quinto, uno è molto grave. Ritrovata la pistola e 9 bossoli. In totale negli scontri sono rimaste ferite una decina di persone. Ma per i tre feriti da colpi di arma da fuoco le attenzioni degli inquirenti si sono concentrate su un ultrà della Roma, Daniele De Santis ricoverato all’ospedale Gemelli per frattura. L’uomo è stato interrogato dalla polizia ed è poi stato sottoposto a provvedimento restrittivo. De Santis, noto come “Gastone”, era uno dei tifosi che entrò in campo e impedì lo svolgimento del derby di Roma del 2004, dopo che era stata diffusa la falsa notizia di un bambino investito da un’auto della polizia. E’ proprietario di un chiosco vicino all’Olimpico che sarebbe stato preso d’assalto dai tifosi del Napoli.
E nello stesso ospedale è stato trasportato, dopo un intervento di urgenza Ciro Esposito, 27 anni, il supporter partenopeo ferito gravemente, colpito alla colonna vertebrale. E’ stato ricoverato in codice rosso all’ospedale Villa San Pietro, operato, stabilizzato e poi trasferito al policlinico Gemelli. Qui le condizioni sanitarie, fanno sapere i familiari, non consentono però ancora l’intervento. Gli altri coinvolti sono Alfredo Esposito di 43 anni, colpito alla mano destra e Gennaro Fioretti di 32 anni, colpito ad un braccio e ad una mano.
Gli scontri. Roma è stata ‘invasa’ da decine di migliaia di tifosi giunti da Napoli e Firenze. La giornata è stata caratterizzata da incidenti tra i tifosi e tafferugli. La tensione è salita nel tardo pomeriggio, quando sono cominciati gli scontri tra i supporters delle due squadre, cui avrebbero partecipato anche ultras della Roma, e tra questi e le forze dell’ordine. Contro gli agenti che scortavano le tifoserie perchè non venissero a contatto, nei pressi di Ponte Milvio, sono stati lanciati bottiglie ed oggetti vari. Tafferugli tra i gruppi di sostenitori si sono verificati in altre zone vicino all’Olimpico. Anche nello stadio, poi, ci sono stati lanci di petardi e bombe carta. Poco prima delle 19 gli spari, nei pressi di un vivaio.
All’altezza del Ponte della Musica gli ultrà di Fiorentina e Napoli si sono fronteggiati per qualche minuto lanciando petardi contro le tifoserie avversarie e la polizia schierata in assetto antisommossa. I due gruppi di tifosi, incappucciati, erano anche armati di bastoni.
ensione nello stadio. Episodi drammatici che hanno rischiato di far saltare il fischio di inizio della finale di Coppa. Dopo una lunga trattativa, con lanci di fumogeni anche all’interno dello stadio Olimpico, le due società e le tifoserie hanno deciso di giocare la partita, vinta dal Napoli, seguendo il match in silenzio.
Qualche minuto prima dell’inizio della partita, allo stadio Olimpico è arrivato anche il premier Matteo Renzi con la moglie e i figli, scortato da un picchetto di polizia e carabinieri.
Tensione nelle curve, i tifosi del Napoli chiedono di non giocare. Il centrocampista del Napoli Marek Hamsik è andato sotto la curva nord per parlare con i tifosi, mentre venivano esplosi esplosi grossi petardi. Un vigile del fuoco è stato colpito da un petardo ed è rimasto stordito.
Prima della partita, poco dopo l’ingresso delle squadre in campo, il pubblico ha fischiato l’Inno d’Italia cantato dal vivo da Alessandra Amoroso.
E in serata il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha commentato: “Le violenze che si sono verificate nei pressi dello stadio Olimpico sono vergognose e intollerabili. Hanno rovinato il clima di festa che dovrebbe caratterizzare questi eventi. Roma e il Paese non meritano di essere oltraggiati da chi approfitta di una partita di calcio per dare libero sfogo alla propria aggressività. In attesa che si faccia piena chiarezza sull’accaduto e si individuino i responsabili di questo gesto criminale, assicurandoli alla giustizia, il mio augurio è che questo evento sportivo possa immediatamente tornare al suo giusto spirito”.