(A.Cerruti) – E’ vero che a Catania i giallorossi hanno fatto una figuraccia, perché una squadra che aveva incassato al massimo tre gol dai campioni d’Italia,non può prenderne quattro dall’ultima in classifica che grazie a questo successo adesso non è più ultima.
Ha sbagliato Garcia alla vigilia a dire che il campionato era già chiuso, dopo aver sempre sostenuto il contrario in precedenza. E aveva sbagliato anche prima ad accusare gli avversari della Juventus di non impegnarsi al massimo, suscitando la tagliente e legittima ironia del suo collega del Bologna, Ballardini, dopo l’14 di Catania. Ma siccome nemmeno lui è perfetto, e soprattutto deve ancora conoscere fino in fondo la mentalità degli italiani, Garcia non immaginava che quelle sue parole sgonfiassero anche i giallorossi stranieri.
Al di là di questo scivolone verbale dell’allenatore e caratteriale della sua squadra, è giusto sottolineare gli sportivissimi complimenti di Garcia alla Juventus in generale, anche se avrebbe fatto ancor meglio a estenderli a Conte in particolare. In ogni caso, rimane il fatto che se Buffon e compagni hanno dovuto aspettare una settimana più di un anno fa per festeggiare lo scudetto, la colpa è proprio della nuova Roma di Garcia che con gli 85 punti attuali avrebbe vinto cinque degli ultimi sei campionati, visto che l’Inter si era fermata a 85, 84 e 82 nel 2008, 2009 e 2010, mentre il Milan aveva chiuso a 82 nel 2011 e la prima Juve di Conte era arrivata a 84 nel 2012. I numeri della migliore Roma di tutti i tempi, compresa l’ultima campione d’Italia con Capello nel 2001, dicono molto ma non tutto. Oltre ai record, rimarrà infatti il ricordo di un gioco spettacolare, con l’effetto sorpresa per gli avversari e per gli stessi tifosi perché nessuno dei contestatori dell’estate scorsa immaginava che la Roma, battuta dalla Lazio nella finale di coppa Italia e quindi esclusa dall’Europa League, passasse dal sesto posto di un anno fa al secondo di oggi.
Il tutto con la prospettiva di poter migliorare ancora, puntando allo scudetto il prossimo anno, senza sottovalutare il ritorno diretto in Champions League. Con Totti eternamente giovane, con Destro dall’inizio, con la miglior coppia difensiva del campionato Benatia-Castan, con De Rossi ormai completo a livello tattico, con i confermatissimi Pjanic e Gervinho, ma soprattutto con un allenatore sempre più leader del gruppo questa Roma ha un grande futuro. E visto che lo scontro diretto arriva a scudetto ormai assegnato, Garcia e Conte possono essere i primi a dare il buon esempio abbracciandosi prima del calcio d’inizio. Con la speranza che i tifosi giallorossi si dimostrino grandi come la loro squadra, cantando cioè il loro meraviglioso inno prima della partita senza offendere, o meglio ancora applaudendo, gli avversari. Perché RomaJuve, a maggior ragione dopo i fattacci di sabato sera, dovrebbe essere una festa per tutti.