(A. Austini) – Non solo attaccanti esterni. Sul tavolo di Sabatini c’è anche un ricco dossier dei centravanti disponibili sul mercato: alla Roma che si riaffaccia in Champions potrebbe servirne uno. Perché Destro da solo non basta. Perché Totti a settembre «dirà» 38 e non si può chiedergli gol all’infinito.
Tra i nomi al vaglio dell’attivissimo diesse giallorosso spunta quello di un brasiliano, che all’Olimpico c’è già passato. E ha lasciato il segno: Luiz Adriano era (ed è ancora) il terminale offensivo dello Shakhtar Donetsk di Lucescu, giusitiziere della Roma di Ranieri (e Montella al ritorno) negli ottavi di Champions del 2011. La vittoria degli ucraini – un 3-2 con terzo sigillo di Luiz Adriano – è l’ultimo, triste ricordo casalingo dei giallorossi nella massima competizione europea. Un torneo in cui l’attaccante dello Shakhtar si sente a suo agio: 11 gol segnati in 34 presenze in Champions, più 1 ai preliminari e 10 tra la vecchia Coppa Uefa e l’Europa League, e una memorabile figuraccia quando segnò un gol ai danesi del Nordsjelland senza accorgersi che gli avversari si erano fermati e si beccò la squalifica dell’Uefa. Fair play a parte, si tratta di un giocatore rodato che potrebbe far comodo a Garcia in Italia e nelle delicate sfide da giocare in Europa. Tecnico, veloce, da sempre centravanti ma teoricamente adattabile sulle fasce, ha l’età giusta per fare un «salto» (27 anni appena compiuti) e una voglia matta di una nuova esperienza dopo 7 anni e mezzo ben pagati ma pur sempre vissuti in un calcio di «periferia». Non più un’oasi tanto felice: la folta colonia di brasiliani sbarcati alla corte di Lucescu medita una fuga di massa, vista la delicata situazione in cui è finita l’Ucraina.
Il problema potrebbe essere il prezzo. Ma non troppo: è vero che lo Shakhtar non svende i suoi gioielli ma in questo caso c’è un contratto in scadenza nel 2015, arma utilizzabile dalla Roma (o chi per lei: c’è anche il Napoli) per strappare uno sconto sui 15 milioni dell’attuale valutazione. Sabatini ha anche un alleato alla base: dopo la sfortunata parentesi a Trigoria al fianco di Zeman, Zago è infatti entrato proprio nello staff di Lucescu allo Shakhtar. Se Luiz Adriano vuole farsi descrivere il mondo romanista, sa a chi deve rivolgersi.
Un’opzione interessante in un mercato tutto da scrivere. La Roma ha due piani: il primo prevede la conferma di Pjanic e spese più limitate per gli acquisti, un altro con maggiori investimenti qualora fosse costretta a cedere il bosniaco. Siamo nelle ore cruciali per il rinnovo o la rottura: il procuratore del bosniaco è segnalato in arrivo nella Capitale, Pallotta lo farà senz’altro oggi e Sabatini è rientrato da Milano. Se una delle due parti non muoverà un passo verso l’altra, c’è il serio rischio che Pjanic parta per il Mondiale senza il contratto rinnovato. A quel punto la Roma dovrà valutare per forza la cessione per non perderlo a parametro zero la prossima estate: una prospettiva che all’entourage del centrocampista non dispiace affatto.
Il suo eventuale sostituto a Trigoria potrebbe essere Paulinho con cui proseguono i contatti, mentre è più complicato arrivare a Borja Valero. Serve poi un altro centrocampista (Uçan?) un terzino sinistro oltre alla possibile scommessa Abner, un difensore centrale se parte Toloi e, appunto, un attaccante. Se Garcia opterà per un esterno, difficilmente sarà Iturbe nonostante il suo agente annunci un imminente incontro con Sabatini. Il gioco del mercato è senza regole.