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IL TEMPO Roma, testa al futuro

Federico Ricci
Federico Ricci

(A.Austini) Il campionato della Roma è finito il 3 maggio a ora di pranzo, quando dalla sala stampa di Trigoria Garcia ha fatto i complimenti alla Juve ormai campione e i giallorossi hanno staccato la spina ancor prima di partire per Catania. Una resa anticipata che non può sporcare una stagione fantastica.

Certo, è un peccato chiuderla con la terza sconfitta consecutiva arrivata ieri a Genova in una partita dai ritmi balneari. Cinque infortunati, altrettanti nazionali risparmiati per il Mondiale, il solo Destro in campo per avvicinarsi anche lui al Brasile, due ragazzini come Jedvaj e Ricci all’esordio da titolare, più il debutto nella ripresa di Mazzitelli. Non si poteva pretendere molto dalla Roma sperimentale schierata da Garcia, coraggiosa per un tempo e punita da Fetfatzidis in modo sin troppo severo nel finale.

Il bilancio rimane da applausi: qualificazione diretta in Champions dopo tre anni passati sul divano a seguire le gare degli altri nelle coppe europee, 85 punti, record assoluto della storia giallorossa, terzo miglior attacco (72 reti, una in più dell’anno scorso) dietro Juventus e Napoli, seconda difesa meno battuta (25 gol contro i 23 dei bianconeri e i 56 subìti l’anno scorso) e ben 21 partite su 38 chiuse con la porta inviolata.

Il numero che non racconta la verità sul campionato è quel -17 dall’armata di Conte. La Roma se l’è giocata sul serio fino alla quartultima giornata e ha costretto i bianconeri a lasciare il piede sull’acceleratore fino in fondo, in qualche modo aiutandoli a raggiungere la mostruosa quota di 102 punti. La Juve che entra nella storia, però, ci ha rimesso l’Europa League. Ora si volta pagina, per tutti. Se nella Torino bianconera c’è il nodo-Conte a tenere il futuro in sospeso, a Trigoria non mancano i motivi per pensare al possibile sorpasso nella prossima stagione: Garcia sarà il primo allenatore dopo Spalletti a sedere per due anni consecutivi sulla panchina giallorossa, la base della squadra è finalmente consolidata e non verrà stravolta, i soldi che porteranno la Champions, la Nike e altri sponsor aiuteranno la società a investire sul mercato tenendo sempre un occhio al bilancio.

Tra una settimana sarà passato un anno dal 26 maggio 2013, uno dei punti più bassi della recente storia romanista. Il calcio ci ha insegnato di nuovo che tutto può cambiare in fretta. Tenere bene a mente il punto di partenza è il modo migliore per arrivare più in fretta al traguardo. Che non è certo questo splendido secondo posto.

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