(D. Latagliata) I soliti intelligenti. Perché, nella giornata in cui la Juve raggiunge i 102 punti battendo il Cagliari 3-0, la festa scudetto viene rovinata dalla curva Sud. La stessa che in stagione era stata squalificata e riempita di bambini. Sugli spalti, intorno al quarto d’ora della ripresa e per un paio di minuti che sono parsi eterni, è infatti comparso lo striscione «Speziale Libero», collegato alla maglia indossata dal tifoso del Napoli «Genny ’a carogna» durante la finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli e inneggiante al tifoso del Catania condannato per la morte dell’ispettore capo di Polizia, Filippo Raciti il 2 febbraio 2007.
Stavolta però la reazione della restante parte dello Stadium non è stata silenziosa: il pubblico ha fischiato sonoramente l’esposizione dello striscione, sperando che lo stesso venisse ritirato. In realtà la reazione è stata opposta: la Sud ha intonato prima il coro «La Juve siamo noi», il secondo, rivolto alla restante parte dello stadio, «Voi siete un pubblico di merda». In attesa delle decisioni del giudice sportivo, è già arrivato il Daspo immediato per due anni all’ultrà della Juventus «pizzicato» mentre esponeva allo Stadium lo striscione incriminato. Poi due persone (tra cui un carabiniere) sono rimaste ferite dallo scoppio di una bomba carta durante i festeggiamenti nel centro di Torino.
Sono intanto migliorate le condizioni di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito gravemente a colpi di pistola poco prima dell’inizio della finale di Coppa Italia. «Dimostrano un lieve miglioramento» anche se«non ha ancora superato completamente la fase critica», si legge nel bollettino medico diffuso dal Policlinico Gemelli di Roma, dove il ragazzo è tuttora ricoverato. «Il paziente è cosciente e collaborante, la diuresi è ripresa e al momento è stato possibile sospendere la dialisi, la nutrizione enterale è ora integrata da una dieta leggera, i parametri epatici si avviano verso una lenta e progressiva normalizzazione. La persistenza di una falda di pneumotorace destro, nonostante i drenaggi pleurici in aspirazione, comporterà un approfondimento chirurgico nella giornata di domani».
«Il paziente – riferisce Massimo Antonelli, direttore del Centro di Rianimazione del Gemelli – non ha ancora superato la fase critica».