(D.Giannini) – Il 14 giugno potrebbe essere un giorno storico. Sarà quello dell’esordio dell’Italia nel Mondiale, a Manaus, contro l’Inghilterra. Ma non è questo il fatto storico. O meglio il fatto storico è all’interno dell’evento. Un fatto storico per la Roma. Perché, se dovesse giocare anche un solo minuto, Daniele De Rossi diventerebbe il primo giocatore giallorosso a giocare in tre edizioni differenti dei Mondiali. Anzi, è meglio specificare, diventerà il primo calciatore a giocare tre mondiali da giocatore della Roma. Nel senso che quando è sceso in campo con la maglia azzurro è stato e, in questo caso, sarà un giocatore della Roma. Prima di lui nessuno. Come lui nessuno. Alcuni esempi? Masetti fece parte delle spedizioni del ’34 e del ’38, è stato bi-campione, ma non ha giocato un terzo Mondiale. Per trovare un altro che abbia partecipato a due edizioni bisogna fare un salto temporale fino al 1982, a Bruno Conti che in Spagna divenne Marazico e che nel 1986 era in Messico, ma che si fermò lì. Aldair di Mondiali ne ha giocati 3, nel ’90, nel ’94 e nel ’98, ma al primo di questi ci arrivò grazie al Benfica per il quale giocava e alla Roma arrivò solo all’inizio del campionato post Italia 90. Rudi Voeller anche ne giocò tre, ma uno solo (vittorioso) nel suo periodo romanista. E poi Cafu, mister Mondiale, che nella sua militanza giallorossa ha disputato le edizioni del 1998 e del 2002. Due, come quelle di Totti.
Per raggiungere il numero tre serve De Rossi. Manca pochissimo, basta che Daniele venga inserito nella lista dei 23. Quel giorno, quando verranno ufficializzati i giocatori che andranno in Brasile, lui potrà già festeggiare questo primato anche prima di scendere in campo, perché sarà per la terza volta in una lista Mondiale. Un altro primato azzurro per lui, dopo i tanti che ha collezionato nel corso degli anni. Solo lui e Attilio Ferraris IV, tanto per dirne uno, nella storia della Roma hanno conquistato sia un Mondiale sia una medaglia olimpica. E ancora, è per il momento, ottavo nella classifica delle presenze azzurre di tutti i tempi. Quelle attuali sono 93, ha già superato uno come Del Piero e con la prossima raggiungerà Giacinto Facchetti. E poi i gol, tanti. Sono, sempre al momento, la bellezza di 15. Vale a dire solo uno in meno di Vialli e Luca Toni. Entrambi attaccanti, come tutti quelli che gli sono davanti. Al massimo chi lo precede può essere inserito nella categoria dei centrocampisti avanzati, dei trequartisti, dei fantasisti, insomma dei numeri 10. Tutti, o quasi, C’è solo Adolfo Baloncieri che da alcuni è considerato il miglior regista della storia calcistica italiana. Poi c’è De Rossi. Con una piccola differenza: la sua storia è ancora tutta da scrivere.