(A. Catapano) Gli incidenti di Tor di Quinto, l’apparizione di una pistola in un «normale» corpo a corpo tra ultrà rivali,un ferito gravissimo, e, a stretto giro di posta, la solidarietà delle curve romaniste allo sparatore e la dichiarazione di guerra ai napoletani, manifestate l’11 maggio durante la partita con la Juventus, che gettano un’ombra inquietante sulla prossima stagione: gestire l’ordine pubblico prima e dopo le partite della Roma, all’Olimpico e in trasferta, sarà un problema enorme.
SUL SERIO ? Fatti che hanno costretto il ministro dell’Interno Angelino Alfano a riaprire i lavori della famosa task force del Viminale sull’ordine pubblico e a lanciare un piano per «Roma capitale sicura». I prossimi mesi diranno se si è trattato dell’ennesimo spot elettorale — in cui rientrerebbe la proposta del Daspo a vita — o se il governo stavolta fa davvero sul serio. Il Prefetto Giuseppe Pecoraro, che per anni ha predicato nel deserto, attende le direttive del ministro prima di proporre alle forze dell’ordine il suo piano operativo: black list delle partite a rischio da stilare prima dell’inizio del prossimo campionato; intensificazione delle attività di intelligence per individuare soggetti e luoghi potenzialmente pericolosi, come non è accaduto per il covo di De Santis a Tor di Quinto; moral suasion su Roma e Lazio perché recidano ogni rapporto con i violenti e contribuiscano a isolarli. E ancora, come annunciato dal ministro Alfano, ulteriore segmentazione dei settori dell’Olimpico, aumento della videosorveglianza e ampliamento dell’anello di sicurezza intorno allo stadio.
ALLA LUCE DEL SOLE Il piatto forte è, ovviamente, il tentativo del Prefetto di presentarsi al via della prossima stagione calcistica con una black list delle partite più a rischio. Derby, Napoli, Juventus, Milan, Inter, Verona, Atalanta, Fiorentina. E, se il sorteggio non sarà benevolo, anche le sfide di Champions, soprattutto con inglesi, svizzere, greche e tedesche, che hanno già espresso solidarietà agli ultrà napoletani. Nelle intenzioni di Pecoraro, tutte partite da disputarsi alla luce del sole, con buona pace della Lega di Serie A, che troppe volte in passato ha assecondato gli interessi delle tv, a discapito della sicurezza.